Il Festival pianistico di Brescia e Bergamo ha “sospeso” i concerti del pianista russo Denis Matsuev in programma il 24 aprile al Grande e il 27 al Donizetti di Bergamo. La notizia è arrivata ieri, dopo le polemiche degli ultimi due giorni e la richiesta ufficiale alle due città dell’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk.
Matsuev, infatti, è tra i massimi pianisti viventi, ma sarebbe anche amico e sostenitore del presidente russo Vladimir Putin, di cui avrebbe sostenuto anche la scelta di invadere l’Ucraina. Da qui la decisione di non farlo esibire, appoggiata anche dai sindaci delle due città “capitale”, che in una lettera hanno chiesto alla direzione del Festival di bloccare i concerti.
“Riteniamo – hanno scritto Del Bono e Gori – che il reiterato ed esplicito sostegno che Matsuev ha espresso nei confronti della politica di Putin, dall’invasione della Crimea alla modifica della Costituzione in vista dell’instaurazione di un regime autocratico, senza una minima presa di distanza dalla scelta di invadere il territorio ucraino, definiscano un profilo non più solo artistico ma pienamente “politico” del pianista russo”.
In controtendenza (come spesso accade) l’opinione del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che ha detto: “Censurare gli artisti è un segnale molto negativo e molto sbagliato”.