Prevenire gli attacchi informatici? Meglio saper rispondere: la ricetta della bresciana BeSafe
Prevenire gli attacchi informatici? Ormai, come indicano anche le cronache dei giornali, bisogna conviverci e l’importante è saper rispondere nel migliore dei modi. E’ questa la filosofia che l’azienda bresciana BeSafe (che conta una 15ina di persone, nella quasi totalità tecnici, e ha sede a Flero) ha rilanciato in un evento che si è tenuto nella serata di ieri alla Pinacoteca di Brescia.
Una serata per media e clienti – intitolata “Il racconto del passato per progettare il nostro futuro” – che ha incrociato arte (la visita ai capolavori della galleria, con la preparatissima guida Carmen Andreana), cultura culinaria (i piatti dello chef stellato Philippe Léveillé) e informatica.
Come riferito anche nell’ultimo Rapporto Clusit 2022, i cyberattacchi sono in forte aumento su scala globale, con un incremento estremamente significativo da quattro anni a questa parte. E la guerra in Ucraina ha acutizzato il problema. In termini assoluti, riferisce il report, sebbene il 2021 sia stato considerato l’anno peggiore di sempre, i numeri del 2022 si confermano completamente in linea. Insomma: gli attacchi informatici non sono problemi sporadici, ma la regola (uno dei casi più eclatanti degli ultimi anni è stato quello ai danni del Comune di Brescia). E la differenza la fanno le risposte.
“Dobbiamo partire dall’amara constatazione che non esista al mondo una procedura, uno strumento, un impianto a rischio zero – ha detto Giacomo Verzeletti, ad di BeSafe – Da questo punto di partenza, però, noi abbiamo elaborato una risposta completamente nuova, capace di fornire standard di sicurezza incredibilmente elevati”.
BeSafe, che nell’occasione ha anche cambiato l’immagine aziendale, ha presentato ai partecipanti del meeting il suo servizio in tema di cyberdefence (il claim è: XMMR, acronimo che sta per “Extended monitoring, magaged response”), che copre – h24, 7 su 7 – l’intera filiera della sicurezza informatica: dall’assessment al monitoring, dalla prevenzione al detect, fino a poter erogare un’azione compiuta e consapevole nel caso di attacco.
“Siamo nati nel 2004 facendo sicurezza informatica – ha aggiunto Maurizio Bertaboni, socio dell’azienda con la vocazione per la cybersicurezza – negli anni abbiamo attivato anche servizi aggiuntivi, ma anche maturato la consapevolezza che gli attacchi sono ormai quotidiani e il fattore essenziale non è tanto cercare di prevenirli, ma saper rispondere in maniera puntuale e gestire nella maniera migliore il problema. Da qui – ha concluso – nasce il nostro nuovo servizio”.