🔴 Brescia, l’allarme dei panificatori: entro fine anno un fornaio su tre rischia di chiudere
“Entro fine anno quasi un fornaio su tre, il 30%, rischia di chiudere a causa di problemi legati al ricambio generazionale, al calo dei consumi di pane e all’aumento spropositato dei costi di produzione, che hanno ridotto sensibilmente i margini”. A lanciare l’allarme è stato oggi Ruggero Guagni, presidente dei Panificatori di Confartigianato Brescia, in occasione della presentazione della giornata del Pane 2022, che si terrà il 27 novembre in collaborazione con Caritas.
Nel Bresciano i panificatori sono circa 640 (compresi 180 pasticceri) e danno lavori a circa 1.600 addetti. Anche se ormai è la grande distribuzione a vendere il 43,5 per cento del pane contro il 43,1 delle panetterie e il 13,4 della ristorazione.
Il problema del mancato ricambio generazionale è ormai annoso. Come quello del calo dei consumi che sono circa un terzo rispetto agli anni Ottanta per colpa della “moda” del momento (come sottolineato dal presidente Eugenio Massetti) e perché “ormai il pane è quasi diventato un veleno” (come evidenziato da Guagni). A questi fattori si aggiungono i costi.
Rispetto al 2021 il burro è aumentato del 33 per cento, la margarina del 23, le farine del 22, il latte del 19 e lo zucchero del 15. Mentre il prezzo del pane è cresciuto “soltanto” del 13 per cento. Senza contare gli aumenti legati all’energia per un settore che fra cottura e conservazione consuma più di altri. A pagare la differenza, oggi, sono gli operatori del settore. Sempre meno.