“Voto il primo che giura di cambiare questa legge elettorale” | 📪 E-MAIL A BSNEWS.IT

Gentile direttore,

domenica 25 settembre, in tarda mattinata, andrò al seggio 246; ritirerò la grande scheda, ci starà, tutta distesa, sul ripiano dietro la tenda? e accetterò la matita copiativa fabbricata apposta per le occasioni elettorali e non disposta ancora a cedere il lavoro ad un pulsante. Quindi farò il mio dovere di cittadino: esprimerò la mia convinzione con un tratto veloce ma non so ancora quale segno lascerò. Perché sono indeciso: farò una croce su uno degli innumerevoli simboli, speriamo di riuscire a distinguerli, o con più lentezza ma con decisione scriverò un grande NO?

Perché l’astensione mi pare una vigliaccata, quindi non lascerò in bianco la scheda però non riesco proprio a trovare una ragione per dare il mio voto ad uno qualsiasi dei candidi candidati che mi vengono proposti da partiti e movimenti i quali, in quasi cinque anni, non hanno trovato il tempo di cambiare una legge elettorale scandalosa. Scandalosa lo dicono anche loro. C’è, tra loro, chi afferma che “ai cittadini non interessa la legge elettorale ma la bolletta del gas, le tasse, il proprio lavoro” e questi im…belli non s’avvedono che l’affermazione giustificherebbe la loro sostituzione con una società di ricerche di mercato.

E ancor più mi altero se penso che questo Parlamento ha avuto una grande occasione per fare una legge elettorale migliore, inserendola magari in Costituzione in modo da sottrarla ai banali sogni del momento: il Presidente Draghi li aveva esautorati dall’impegno di scelte divisive e loro hanno sprecato il tempo vuoto che covit e Putin avevano loro regalato!

Certo, anche nel marzo del 2018 era in vigore questa stessa legge eppure io, sulla scheda, ho fatto un chiaro segno di croce, ma da allora molto è cambiato: v’è stata la riduzione, idiozia senza senso, dei parlamentari e di conseguenza i collegi uninominali, progettati per un sistema maggioritario, sono diventati pressoché già “sicuri” e affidati ai bravi delle segreterie; i pochi collegi uninominali sono dipendenti dal proporzionale ed, infine, le segreterie hanno abusato più che mai delle pluricandidature.  

Stando così le cose come posso scegliere io il concittadino che deve rappresentarmi? Non mi fiderò di qualche vaga promessa la cui vacuità l’ho già constatata. Comunque farò, questo lo prometto, la croce sul segno di quel partito il cui segretario nazionale, ma va bene anche solo quello provinciale, viene a casa mia e, davanti a me e sulla testa dei suoi cari, giura che la prima proposta di legge che presenterà sarà la riforma della legge elettorale, maggioritaria o proporzionale ne parleremo.

Nel ringraziarla per la cortese attenzione, le invio i migliori auguri di buon lavoro.

Elio Marniga

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