A firmare la proposta sono stati il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada e i parroci della sponda bresciana del lago d’Iseo, guidati dal parroco di Iseo, don Giuliano Baronio, considerato ideatore dell’iniziativa.
E così San Vigilio, già patrono di Iseo, sarà patrono di tutte le realtà della IV e V zona pastorale della diocesi di Brescia, ovvero le zone del Sebino e dell’Alto Sebino, in cui rientrano non solo i comuni bresciani che si affacciano sul lago, ma anche due realtà bergamasche (Volpino e Lovere).
Ad ufficializzare l’evento il decreto del Congregazione del culto e dei sacramenti del Vaticano.
La proposta presentata alla Santa Sede si basa sul fatto che San Vigilio sia stato nel V secolo l’artefice dell’evangelizzazione dell’area, prima votata al paganesimo, e abbia poi guidato la chiesa bresciana nella seconda metà del V secolo. Inoltre, secondo quanto si tramanda, venne sepolto nella chiesa da lui fondata a Iseo, dove le sue reliquie furono venerate fin dai tempi antichi. In seguito alcune di esse furono trafugate e trasportate altrove. Solo nel 1951 – esattamente settanta anni fa – il teschio del Santo fece ritorno a Iseo e ancora oggi è oggetto di venerazione da parte della popolazione.
In occasione della festa patronale che si celebra a Iseo il 26 settembre avverrà l’affidamento del Sebino bresciano al Patronato di San Vigilio.
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