Triste primato per Brescia e Bergamo, che guidano la top ten delle città con il tasso di mortalità da particolato fine (PM2.5) più alto in Europa.
La notizia è l’esito di uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute svizzero.
Tra le prime dieci città, oltre a Bergamo e Brescia, figurano anche Vicenza e Saronno, rispettivamente al quarto e ottavo posto.
Lo studio, pubblicato su The Lancet Planetary Health e finanziato dal ministero per l’innovazione spagnolo e dal Global Health Institute, sostiene che l’area della Pianura Padana è “altamente urbanizzata, caratterizzata da elevate emissioni da traffico e industrie e condizioni meteorologiche frequentemente stagnanti legate alla valle, che portano ad un aumento delle concentrazioni”.
Dalla ricerca, che ha preso in esame un migliaio di città europee, emerge che a Brescia ogni anno si potrebbero evitare 232 decessi se si riducessero i livelli di inquinamento dell’aria così come indicato anche dall’Oms.
Obiettivo della ricerca è fornire alle istituzioni e alle amministrazioni locali dati completi sugli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei cittadini, così da poter progettare e attuare politiche ambientali più efficaci.
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