Il coronavirus ha avuto un significativo impatto su tanti degli indicatori che servono a stilare la classifica che il Sole 24 Ore dedica ogni anno alle città più vivibili d’Italia. Alcuni settori hanno risentito più di altri della pandemia ed in generale è stata la qualità di vita delle città del Nord e di quelle prettamente turistiche a farne le spese.
Anche quest’anno l’indagine ha preso in considerazione 90 indicatori che consentono di misurare diversi aspetti del benessere. Quest’anno, però, è stato necessario introdurre l’indicatore «Casi Covid-19 ogni 1000 abitanti», pesandolo in misura doppia rispetto agli altri: in pratica, se ogni parametro vale 1/90°, i punti di questa classifica valgono il doppio sulla media totale.
Se Milano, per due anni in cima alla classifica, perde 11 posizioni, Brescia. – che nel 2019 aveva guadagnato 27 posizioni rispetto all’anno precedente e si era piazzata al 12esimo gradino – scende al 39esimo posto nella classifica.
Per quel che concerne le macro-aree tematiche analizzate, la Leonessa si piazza 22esima per ricchezza e consumi, 30esima per ambiente e servizi, 56esima per giustizia e sicurezza, 29esima per affari e lavoro, 64esima per demografia e società, e 74esima per cultura e tempo libero.
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