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Cosa fare se si trova un uccello selvatico | ANIMALI & ANIMALI /11

di Sara Ferrari – Dedicare un articolo a dare piccoli consigli sul che fare quando si trova un animale selvatico è importante poiché è possibile imbattersi sempre più frequentemente in situazioni simili nelle quali ci si sente incapaci ed anche spaventati per non essere a conoscenza nemmeno dell’ABC. Nell’articolo precedente sul tema “cosa fare se “abbiamo dato un sintetico vademecum in merito a come comportarci se incontriamo un riccio e capire se le sue condizioni non sono buone.

Allora chiediamoci cosa si intende per fauna selvatica?

Il concetto di fauna selvatica deriva dalla legge, in particolare dalla L. 57/92: “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, che individua nella fauna selvatica tutti i vertebrati omeotermi (quindi mammiferi e uccelli) a esclusione di ratti, topi, arvicole e talpe.

Poiché da un punto di vista sanitario questa definizione può risultare restrittiva, si intendono più in generale animali selvatici tutte le “popolazioni animali a vita libera”, sempre con particolare riferimento a mammiferi e uccelli. Del resto anche il vocabolario alla semplice voce “Selvatico”, riferito ad animale, riporta “che vive allo stato libero, non addomesticato”.

L’importante cambiamento verificatosi in questi ultimi decenni nell’ambiente e nel rapporto animali domestici-animali selvatici-uomo fornisce diversi motivi per cui la medicina veterinaria, e in generale la sanità pubblica, debbano confrontarsi professionalmente e istituzionalmente con la fauna selvatica.

Cerchiamo ora di trattare “cosa fare se” ci imbattiamo nel ritrovamento di un’altra specie: gli uccelli (oche, cigni, passeriformi, rapaci).

L’animale selvatico, soprattutto se ferito, è molto spaventato. Avvicinarsi può essere pericoloso, perché farà di tutto per difendersi.

Cosa fare

Se è un piccolo, accertarsi che nei paraggi non siano presenti i genitori, ma che sia in stato di abbandono. È importante chiamare personale esperto, ma se si riesce a far da soli, è necessario catturarlo utilizzando guanti robusti o un telo leggero e robusto, coprendo l’animale dopo avergli precluso ogni via di fuga. E’ importante metterlo in una scatola di cartone   alla quale saranno stati praticato dei fori per permettere l’aerazione. L’incappucciamento per quasi tutte le specie aviarie è un buon modo per “ recuperarle” in quanto con il buio si immobilizzano in maniera più o meno marcata; si può attuare mediante la posizione di un cappuccio sulla testa, facendo ovviamente particolare attenzione a consentire una sufficiente respirazione all’animale.

Può essere necessario anche il blocco del movimento delle ali, per evitare l’aggravarsi di eventuali lesioni a carico delle stesse, soprattutto in caso di fratture; bisogna comunque evitare di stringere troppo il soggetto nella regione addominale e toracica, per non ostacolare il movimento delle masse muscolari addominali e toraciche deputate agli atti respiratori. E’ anche possibile intervenire con un contenimento di altre parti del corpo (zampe, testa, becco). Ri-sottolineiamo che è sempre e comunque importante allertare nel mentre gli enti competenti.

Ricordarsi di tenere l’animale in un luogo tranquillo e poco illuminato, per non stressarlo ulteriormente.   Portarlo al più presto ai centri specializzati facendosi rilasciare una ricevuta di consegna dall’ente ricevente. In questo modo si completa il nostro intervento di primo soccorso.

E’ importante ricordare che la detenzione della fauna selvatica è vietata dalla legge e che entro 24h l’animale va consegnato ad un ente autorizzato e competente per il soccorso dell’animale, come i Centri Recupero Fauna Selvatica

* Con l’aiuto del portale della provincia di Brescia – fauna selvatica.

SOS

In caso di ritrovamento telefonare subito a: Polizia provinciale Recupero della fauna selvatica omeoterma (uccelli e mammiferi) in difficoltà +39.030.37491 030-3748013

Librologia

I tre uccelli – Flli Grimm

L’uccello che girava le viti del mondo – Haruki Murakami

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CHI SONO?

Sara FerrariLaurea presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Brescia come educatore e specializzazione in colloqui clinici ed attività consultoriali presso l’Università Cattolica passando per il corso di perfezionamento in Psicologia Clinica perinatale. La formazione professionale improntata agli studi psico-socio-educativi è stata applicata lavorando in servizi formativi ed educativi, in particolare in centri rivolti a minori per prevenzione del disagio ed alle famiglie per interventi di riduzione dell’abbandono scolastico.La passione per il gioco con gli animali, che sono per me la dimensione della pace, insieme all’attrazione per l’osservazione e la comunicazione sono i fuochi che mi animano.

Sito segnalato: Tutto per il cane

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Redazione BsNews.it

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