In Italia, è tristemente noto, la scelta del miglior candidato possibile per un posto di lavoro non passa sempre per i titoli e le referenze. Ma anche questa brutta abitudine sta cambiando di pari passo con l’apertura del Paese (e del mercato) all’Europa e l’adeguamento alle prassi di selezione in uso in altri Stati del continente. Ecco perché presentarsi con un curriculum ben fatto è sempre più un biglietto da visita indispensabile nelle mani di chi vuole ottenere un posto. Di seguito pubblichiamo alcuni consigli utili su come fare un curriculum nel migliore dei modi.
Il primo consiglio, in apparenza elementare, è quello di non farsi il curriculum in casa. Un testo ben impaginato (meglio se convertito in .pdf) e compilato in ogni sezione necessaria è indispensabile per fare in modo che il curriculum non venga cestinato. Se non si possiedono particolari doti grafiche (e non è indispensabile, a meno che ci si candidi per un posto da grafico…) è possibile utilizzare uno dei tanti modelli di curriculum europeo o di siti ad hoc presenti on line.
Una fotografia non è indispensabile. Ma è comunque un’arma in più nelle mani del candidato. La cosa indispensabile non è essere belli, ma porsi in maniera tale da sembrare seri e affidabili a chi la guarda. Dunque bando alle fototessere della Comunione, alle immagini in costume da bagno e ad ogni altra stravaganza. E’ sufficiente una foto a mezzo busto in cui si appare ordinati, e posssibilmente sorridenti.
Non c’è errore peggiore dell’inviare lo stesso curriculum a tutti, se ci si candida per lavori diversi. Saperee che il candidato ha fatto l’animatore in un villlaggio vacanze a 18 anni può essere utile se si vuole fare il pr, ma controproducente se si aspira a fare l’economo della parrocchia. Dunque rileggete il vostro curriculum e, se non sono indispensabili, scartate ciò che appare in conflitto con il ruolo che vorreste ricoprire, mentre sviluppate ed evidenziate tutte le esperienze affini.
Molti selezionatori del personale controllano le informazioni reperibili on line e i profili social dei candidati prima di scegliere. Non si tratta di una regola, ma è difficile pensare che una società che cerca un cassiere (solo per fare un altro esempio banale) possa scegliere un candidato che su Facebook pubblica in continuazione foto da ubriaco o in cui fa scommesse on line.
In molti se lo dimenticano. Ma diversi curriculum vengono scartati ancora prima di essere letti perché non hanno un’accompagnatoria. E’ sempre opportuno, infatti, accompagnare l’invio dei curricula con un breve testo di presentazione in cui si raccontano sinteticamente le proprie esperienze e le motivazioni che ci portano a chiedere quel posto di lavoro.
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