La poesia non va troppo di moda. E i nomi di alcuni dei poeti bresciani più importanti di questo secolo (e dello scorso) sono assolutamente sconosciuti al grande pubblico, ma perfino a chi si interessa di lettere. Per questo abbiamo deciso di dedicare ai poeti una puntata della rubrica di BsNews
(a questo link trovate il libro Guida poetica di Brescia di Andrea Tortelli)
LENTO GOFFI
Nato a Chiari il 15 novembre 1923, Goffi ha frequentato lArnaldo e poi Lettere a Milano. Ha insegnato prima alle medie in Valcamonica, poi allItis Castelli per concludere la carriera di docente al Calini in città. Iniziò a pubblicare le sue opere nei primi anni Sessanta sulla rivista culturale bresciana Il Bruttanome, poi per gli editori Scheiwiller, Guanda e La Quadra. Si è spento nel 2008.
GIULIO UBERTI
Nessuno ne ha memoria, ma Uberti (Brescia 1806 Milano 1876) è stato il più grande poeta bresciano dell’Ottocento. Mazziniano, partecipò alle Cinque Giornate di Milano ed è stato costretto allesilio. Rientrò a Milano nel 1859 dove a 70 anni si suicidò con un colpo di pistola per una storia amore (con un’allieva inglese) turbata da maligne dicerie.
ANGELO CANOSSI
Angelo Maria Canossi (Brescia, 23 marzo 1862 Brescia, 9 ottobre 1943) fu definito il Poeta della brescianità e il fatto che non sia noto in tutta Italia è dovuto forse soltanto alla difficoltà del dialetto bresciano.. Nel 1936 si trasferì a Bovegno, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita, ospite prima della Cà del mai, la casa del maglio, e successivamente della Cà de le bàchere (i ciclamini) dichiarata monumento di interesse locale.
CARDUCCI
Bresciano non è, ma merita una menzione particolare perché a lui (e prima al meno noto Aleardo Aleardi) è dovuta la definizione di Brescia Leonessa d’Italia. L’ode intitolata Alla Vittoria – Tra le rovine del tempio di Vespasiano in Brescia si conclude così: Lieta del fato Brescia raccolsemi, / Brescia la forte, Brescia la ferrea, / Brescia leonessa dItalia / beverata nel sangue nemico.
D’ANNUNZIO
Pescarese, ma bresciano d’adozione. D’Annunzio (Pescara 1863 – Gardone Riviera 1938) scelse infatti le sponde del lago di Garda per passare l’ultima parte della vita, costruendo a Gardone il Vittoriale: un monumento vivo alla poesia e al suo universo personale. Con questa premessa Gabriele d’Annunzio è senza dubbio il più noto poeta bresciano di sempre.
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