Abitava nelle case popolari dell’Aler, ma poi, per un’emergenza familiare è dovuta andare in Eritrea per soccorrere un fratello malato. Al suo ritorno a Brescia la brutta sorpresa, lo sfratto: la triste vicenda è successa a Fabiola Cito, cittadina eritrea di padre italiano. Stando all’estero per oltre un anno, aveva accumulato un debito di 20mila euro e per questo poi è stata sfrattata: aveva chiesto di saldare il suo debito, rateizzandolo, ma la sua richiesta non è stata accettata. Il presidente di Aler, Ettore Isacchini, afferma che la richiesta di rateizzazione all’Aler non è mai arrivata: «Se tengo dentro le persone che, nonostante un lavoro, accumulano 20mila euro di morosità – afferma il presidente di Aler al Giornale di Brescia-, danneggio chi si trova in condizioni peggiori».
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