Si fa sempre più intricata la nomina del nuovo Cda di Cogeme dopo che mercoledì l’assemblea degli azionisti ha certificato che la linea proposta dal sindaco di Rovato Tiziano Belotti – primo azionista della municipalizzata con il 21 per cento delle quote – non gode del consenso della maggioranza dei sindaci.
Belotti da tempo ha lanciato la candidatura di Giulio Centemero, nome sconosciuto in Franciacorta, ma notissimo in casa Lega visto che fa parte del Comitato amministrativo federale del partito in cui siedono solo altre due persone: Roberto Calderoli e Giancarlo Giorgetti. La proposta non è piaciuta anche a molti sindaci di centrodestra, ma Belotti ha continuato a insistere minacciando anche di eleggerlo a colpi di maggioranza. Ma ieri i numeri gli hanno dato torto per la prima volta.
L’assemblea, infatti – secondo quanto riferito a BsNews da diversi testimoni – avrebbe bocciato la proposta rovatese, che prevedeva Centemero presidente e quattro consiglieri: Laura Boldi (ex sindaco di Monticelli, che in serata ha precisato di aver appreso dal web della sua candidatura e ha aggiunto: "Preciso che non sono stata interpellata e che pertanto non ho sottoscritto ed accolto alcun accordo nè tantomeno preso impegni in merito a tale proposta"), Maurizio Giannotti (presentato da Cazzago, secondo azionista di Cogeme), Andrea Manzoni e – a sorpresa – anche l’ex assessore al Bilancio della giunta civica di centrosinistra guidata da Andrea Cottinelli (nome peraltro non condiviso con l’opposizione rovatese). Per farli eleggere Belotti avrebbe avuto bisogno della metà del capitale sociale, ma ieri si è fermato al 41,7: Rovato, Cazzago e realtà residuali nelle quote come Trenzano, Comezzano, Maclodio, Castelcovati, Coccaglio. Non sono bastate nemmeno le trattative pre-assemblea (con proposte come allargare il Cda e fare un Cda protempore) a convincere anche diverse amministrazioni di centrodestra e leghiste (tra gli astenuti Pontoglio e Urago, tra i contrari Erbusco e Castrezzato).
Ora resta capire cosa farà Belotti. Ma sullo sfondo resta anche il nome del centrosinistra (quello, mai formalizzato, dell’ex direttore di Asm Elio Tomasoni), che al momento aspetta le mosse di un avversario sempre più in difficoltà.
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