L’Albero della vita: il cantiere bresciano protagonista di un mini-film

L’Albero della Vita come non lo avete mai visto: un drone riprende in questi giorni il cantiere dove sta nascendo l’opera simbolo di Expo 2015, un albero di acciaio e legno alto ben 35 metri, con una chioma dal diametro di 45. Il suo volo leggero svela il basamento della struttura, posta al centro del Lake Arena, e la passerella che permetterà di raggiungere l’opera.

Le immagini sono state realizzate dalla società bresciana AlbatrosFilm con l’obiettivo di realizzare un documentario, diretto da Martino Tebaldi, dedicato proprio alla costruzione dell’icona di Expo 2015: un racconto per immagini in grado coinvolgere, ed emozionare, lo spettatore in tutte le fasi di realizzazione dell’Albero della Vita. A conclusione dei lavori c’è anche la possibilità che oltre a un film se ne ricavi un libro.

Per il filmato è stato utilizzato un drone assemblato grazie all’esperienza di lunga data dello staff di AlbatrosFilm, come ci ha raccontato Alessandro Milini, il produttore del documentario. Proprio grazie alla personalizzazione effettuata sullo strumento le riprese sono così fluide ed accattivanti.

Il drone utilizzato è un mezzo con otto braccia e otto motori, con un diametro di circa 90 cm alla massima apertura e un peso di 4kg e mezzo. La grandissima qualità dell’immagine è resa possibile dall’utilizzo di una telecamera stabilizzata ad altissima definizione montata sul mezzo stesso. Per farlo funzionare è necessaria una troupe composta da due persone: un operatore specializzato che controlli il drone tramite radiocomando e un altro operatore che gestisca i movimenti della macchina da presa, per dare fluidità e stabilità alle inquadrature. Il tutto verificando costantemente su monitor la qualità delle riprese.
(Red.)

CominCiòm: qui un video che svela il cantiere.