“Rivedere l’opera e il tracciato della Tav Brescia-Verona perché si tratta di un vecchio progetto ormai inattuale che presenta più problemi di impatto ambientale e finanziario di quanti siano i vantaggi per il trasporto ferroviario”. Sono queste le parole contenute nella lettera che Legambiente ha inviato oggi ai sindaci e alle associazioni di categoria interessati dal progetto di Alta Velocità. Nello specifico il presidente di Legambiente della Lombardia, Damiano di Simine, e Dario Balotta, responsabile dei trasporti, del cigno verde invitano gli amministratori locali ad aderire alla proposta del Cigno verde di analizzare i limiti e l’inattualità del vecchio progetto e del tracciato dell’opera ferroviaria, approvato dal Cipe nel 2003. Al momento hanno già aderito all’iniziativa la Provincia di Mantova, il Comune di Lonato, di Castiglione delle Stiviere e le associazioni di categoria: la Coldiretti Brescia, il Consorzio Tutela Vini Lugana e la Confagricoltura Brescia. “Legambiente ha incaricato un esperto del settore di valutare le numerose criticità sulla sostenibilità economica, finanziaria e ambientale del progetto – dichiarano i dirigenti ambientalisti – Grazie a questo studio chiederemo, al Governo, alle Commissioni competenti e al Parlamento, di rivedere il progetto nel suo complesso, adottando un’alternativa più funzionale di potenziamento della linea esistente, sotto il profilo trasportistico più complementare al trasporto pendolari, meno impattante sul piano ambientale e finanziariamente meno costosa”.
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