La richiesta è di quelle che fa discutere. E la decisione del Tribunale del Riesame non sarà comunque facile. I giudici, infatti, dovranno decidere se sussistono o meno motivazioni valide per scarcerare Pasquale Iacovone, il papà di Ono San Pietro in cella dal 21 gennaio – dopo sei mesi di terapia nel reparto grandi ustionati dell’Ospedale di Padova – con l’accusa di avere ucciso i suoi bambini, Davide e Andrea, 12 e 9 anni.
A dare la notizia il quotidiano Il Giorno di oggi, con un pezzo a firma di Beatrice Raspa. L’avvocato dell’uomo ha chiesto il trasferimento ai domiciliari in una struttura sanitaria riabilitativa (come l’ospedale Sospiro onlus di Cremona) sostenendo che “nessun carcere mette a disposizione cure altamente specialistiche come quelle necessarie per Iacovone” perché le condizioni di Iacovone continuano ad essere “precarie” (mentre per il Pm l’uomo ha recuperato un’autonomia del 90%).
Il 41enne, secondo l’accusa, ha pianificato l’eliminazione dei figli per attuare l’estrema vendetta nei confronti della ex moglie, con cui era in corso una burrascosa separazione: li avrebbe prima soffocati e poi cosparso i corpi di benzina per cospargersi di liquido infiammabile e darsi fuoco. Mentre Iacovone, durante l’interrogatorio di garanzia, ha ripetuto di non ricordare nulla della mattina del 16 luglio.
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