Bigio si o Bigio no? Ad un mese di distanza dall’inaugurazione della nuova piazza Vittoria (il taglio del nastro è previsto per il prossimo 21 dicembre, come annunciato dal sindaco Del Bono al Corsera di Brescia) la decisione del soprintendente Andrea Alberti di riposizionare la statua del Dazzi intitolata “L’Era fascista” non cambia di una virgola. Inutile per Alberti “ lasciare il Bigio in via Rose sarebbe una censura – dichiara al Corsera – trovo molto più diseducativo il bassorilievo con incisa la storia di Brescia: in una scena c’è il saluto romano”.
Alle ragioni di carattere storico e artistico, Alberti aggiunge anche quelle estetiche: “Il Bigio tesse un rapporto dialettico con il palazzo delle Poste, la torre, i fregi scultorei, gli archi”, ma servirebbe anche “a ridurre la presenza percettiva del parcheggio, in discontinuità con il disegno pavimentale” della piazza. Da parte sua il sindaco del Bono avrebbe pensato al posizionamento di un’altra statua. Magari la Vittoria Alata. “E allora pure un fascio di luce o un monumento a Balotelli, no? – ironizza Alberti – Quella piazza ha già la sua opera scultorea, per giunta appena restaurata”.
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