Casa, risultato storico a Trenzano. Sfratto non solo rinviato ma bloccato

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Con un comunicato il Comitato provinciale antisfratti e l’associazione Diritti per Tutti annunciano un risultato storico per il diritto d’abitare a Brescia. Di seguito il testo integrale del comunicato:

“Risultato storico oggi, martedì 26 giugno, per il diritto all’abitare a Brescia e provincia. Oltre una cinquantina di attiviste e attivisti del Comitato provinciale contro gli sfratti di Brescia e provincia e dell’associazione “Diritti per Tutti” hanno bloccato lo sfratto di due famiglie, colpite dalla crisi e da morosità incolpevole, in via Martinengo, 2/f a Trenzano (Bs). A rischiare di finire in mezzo a una strada erano le famiglie di Abdelhak El Barrad, operaio da 10 anni in Italia con la moglie e tre figli (3 anni, 6 anni e un neonato di soli 15 giorni) e di Abdelkrim Oueldrhila, muratore con moglie, due figli di 3 e 5 anni e un terzo in arrivo fra pochi giorni. Abdelkrim era arrivato anni fa dal Marocco in Italia per lavorare. Ha fatto, per lungo tempo, il muratore: a volte pagato regolarmente, a volte in ”nero”. Vive a Trenzano in una casa senza il requisito dell’abitabilità, fatiscente quanto basta; tanto che il Comune a guida leghista ha colto l’ occasione per non concedere neppure la residenza. Lavandosi cosi’ le mani rispetto a qualsiasi progetto di assistenza. Un giorno Abdelkrim si e’ infortunato gravemente e con la salute se n’è andato il lavoro. Abdelkrim non ha più potuto pagare l’affitto per il “tugurio” in cui era costretto a vivere. Il proprietario, originario di una ricca famiglia della zona, non ha perso tempo e ha fatto partire immediatamente la procedure di sfratto. Il Comune, da parte sua, ha continuato a lavarsene le mani, malgrado i ripetuti solleciti all’intervento. Più volte, gli attivisti per il diritto all’abitare erano stati a Trenzano rinviando lo sfratto e occupando pure il Comune per chiedere soluzioni concrete. Mai arrivate. Oggi, si era addirittura del sesto accesso dell’ufficiale giudiziario. La presenza compatta di tante e tanti solidali ha fatto la differenza. L’ufficiale giudiziario, vista la situazione e la determinazione dei presenti, non ha infatti solo concesso il “classico” rinvio, ma ha addirittura rispedito l’intera pratica al giudice, prendendo atto dell’impossibilità di eseguire lo sfratto, giunto al sesto accesso, vista la presenza di un robusto picchetto e dell’assenza di alternative abitative dignitose. Di fatto, la procedura di sfratto per le famiglie di due lavoratori è stata interrotta. Si tratta di un risultato che non ha precedenti nel Bresciano, e anche a livello nazionale potrebbe rappresentare un caso pilota per la lotta dei movimenti per il diritto all’abitare, contro la morosità incolpevole a causa della crisi e per il passaggio da casa a casa. Contro la protervia degli immobiliaristi e la cecità delle Istituzioni, ancora una volta la lotta di tante e tanti – migranti, nativi, antirazzisti, studenti, lavoratori – mostra la via. Quella della lotta, dell’autorganizzazione, della solidarietà attiva e dal basso. La giornata di oggi dimostra che gli sfratti si possono bloccare, e che il passaggio da casa a casa è un diritto ineludibile su cui Comitato contro gli sfratti di Brescia e provincia e associazione “Diritti per Tutti” continueranno a lottare, giorno dopo giorno, Comune dopo Comune. Già giovedì, infatti, ci saranno altre due presidi antisfratto: il primo in via Balladore a Capriolo, il secondo in via Robusti a Pompiano. Altre decine sono previsti da qui alla fine dell’estate”.

 

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1 COMMENT

  1. Lo scandalo sono le centinaia di case vuote e la gente che lavora costretta a dormire in auto.

    immigrati ma anche tanti italiani.

    secondo me fanno bene a bloccare gli sfratti, che si usino i soldi per aiutare chi ha sempre lavorato e in questo momento si ritrova in mezzo a una strada non per colpa sua e non per stupidaggini come il ponte di messina!

    un italiano in cassa integrazione

  2. Quindi e’ giusto non pagare l’affitto?E chi ha comprato la casa con sacrificio e paga le tasse,chi lo tutela?E’ sempre quella in questo ingrato paese di pecoroni,la legge non e’ uguale per tutti.Vero DIRITTI PER TUTTI?

  3. Quindi è giusto che famiglie, per giunta con bambini in tenera eta’, siano buttate in mezzo a una strada? O è forse giusto che, di fronte al conclamato aumento degli sfratti, conseguenza della crisi, manchi una seria ed efficace politica della casa? Avere un tetto sulla testa dovrebbe essere un diritto per tutti, quindi bene fanno quelli di Diritti per Tutti, che almeno si adoperano per evitare macroscopiche ingiustizie, nell’inerzia scandalosa della politica, incapace di trovare soluzioni ai problemi concreti delle persone.

  4. Sicuramente uno come tè vive in una casa pubblica pagata da uno come mè con la rata del mutuo da 550 eurini al mese e che se non paga tutte le rate regolarmente ….pufff qualcuno te la porta via …va a laora lazaqru

  5. Molto interessante e profondamente motivato il tuo commento. Ma che ne sai, e poi cosa c’entra, dove abito io? Non sai, invece, proporre una soluzione al problema degli sfratti per morosità? Credi sia giusto lasciare che diventi una guerra privata tra proprietario e inquilino? Non ritieni che, negli ultimi trent’anni, sia mancata del tutto nel nostro Paese una politica dell’abitazione? Ma, soprattutto, non provi almeno un po’ di umana solidarietà nei confronti di chi si trova senza un tetto sotto il quale dormire? Quanto all’invito da andare a lavorare, fortunatamente io un posto di lavoro ce l’ho ancora. Per chi viene sfrattato per morosità,invece, quasi sempre la perdita della casa si aggiunge alla perdita del posto di lavoro. Ta set apena en ciciaru’

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