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Profughi, i vescovi lombardi: “Accoglienza sia senza ritardi”

Secondo i vescovi lombardi “occorre fare in modo che sia dia ai rifugiati, con decisione e senza ritardi, un’accoglienza organizzata e competente. A tutti è chiaro – sostengono i vescovi delle dieci diocesi della Lombardia in un documento uscito dalla Conferenza Episcopale che si è svolta ieri e lunedì a Varese – che sarà opportuno ospitarli in maniera decentrata e diffusa, con un attivo coinvolgimento delle comunita’ civili locali. Solo questa modalità sottrae le persone alla solitudine, alla tentazione dell’illegalita’, al possibile sfruttamento da parte della malavita. Come cristiani – aggiungono in un altro passaggio – noi vediamo in ognuna delle persone migranti l’immagine del Padre e il volto stesso di Cristo. Da cittadini facciamo riferimento anzitutto all’articolo 10 alla Costituzione italiana e alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo in particolare agli articoli 13 e 14 che garantiscono al dignità del migrante”.

”Si è giustamente chiesta la solidarieta’ dell’Europa – affermano ancora i vescovi delle dieci diocesi della Lombardia -, Europa che è chiamata ad affrontare con un’azione unitaria e solidale questo problema. E’ bene evidenziare – aggiungono – che, a proposito dei rifugiati politici, l’Italia accoglie ora 55.000 profughi e nel 2010 ha ricevuto 10.000 nuove domande d’asilo. La Germania conta 600.000 rifugiati (40.000 domande di asilo nel 2010) e 200.000 sono i rifugiati in Francia (47.000 i richiedenti l’anno scorso). Per riconoscere le potenzialità presenti nel nostro Paese, e che anche oggi si possono attivare, ricordiamo che all’epoca della guerra nella ex Jugoslavia, negli anni ’90, l’Italia ha dato asilo a 77.000 rifugiati. L’arrivo dei migranti e dei profughi dall’Africa – spiega ancora il documento dei vescovi – costituisce anche una sfida e un impegno morale per le comunità cristiane, già in vario modo impegnate ad aiutare ogni povero e, in particolare, nell’accoglienza e nell’accompagnamento dei nuovi arrivati. Parrocchie, enti, istituzioni religiose sono chiamati a continuare il loro servizio per un’autentica integrazione delle persone”.

 

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Redazione BsNews.it

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