Brutta esperienza, sabato, per il pilota di un piccolo aereo da turismo. Invece di atterrare sulla pista civile di Montichiari è finito su quella dell’aeroporto militare di Ghedi e ad aspettarlo non c’era esattamente lo stesso tipo di accoglienza. Vai a spiegarglielo, ai militari, che si era trattato di un banale errore. Non appena si è fermato sulla pista il piccolo Piper Pa-34 proveniente da Milano è stato circondato. Non è cosa di tutti i giorni per gli uomini dell’aerobase vedere un piccolo velivolo privato avvicinarsi e posarsi senza nessuno che lo avesse autorizzato. E il livello di attenzione è alto soprattutto in questo periodo di forti tensioni internazionali e con i tornado italiani impegnati in Libia.
La cosa, alla fine, si è chiarita. Resta però che le piste di Ghedi e Montichiari sono parallele e molto vicine fra loro (erano infatti nate come unico omprensorio – guarda qui). Cosa che può creare confusione, soprattutto ai piloti meno esperti e ai velivoli dotati di poca strumentazione. La stessa agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha segnalato la criticità. Un caso del tutto simile a quello di sabato si era già verificato nel 2005; in quell’occasione a sbagliare era stato un pilota lodigiano che aveva posato il suo piper tra i tornado invece che sulla pista del D’Annunzio. Ma si racconta che all’inizio degli anni ’80 anche l’aereo del presidente Pertini stesse per sbagliare.
La soluzione c’è: chiudiamo Montichiari che tanto non serve a nulla!
Come non serve a nulla! e lo stipendio del presidente bettinzoli che glielo darà? Io no.