Fine 2009. La società BreBeMi dopo diverse trattative decide di edificare la propria sede a Castrezzato, non lontano dalla cava di estrazione del materiale che serve alla realizzazione dell’autostrada. Versa nelle casse del comune circa 800mila euro di oneri di urbanizzazione che, inseriti in extremis, consentono al comune di non sforare il patto di stabilità. Febbraio 2011, dopo quelle che sembravano solo ipotesi è arrivata la conferma: la società BreBeMi non intende più realizzare la propria sede a Castrezzato, ed ha chiesto al comune la restituzione degli oneri versati. Peccato il comune non ci stia, e si rifiuti di sborsare. La parola passa al Tar, interpellato da BreBeMi, il quale rigetta il ricorso dicendo che la competenza è del tribunale ordinario.
Il sindaco Gabriella Lupatini getta acqua sul fuoco, spiegando che la mossa della società è per sollecitare la stipula di un accordo tra comune e proprietario del terreno dove BreBeMi avrebbe voluto edificare. L’accordo ancora non c’è, così il comune si vuole spostare in un terreno limitrofo. La sede si farà a Casterzzato, parola di sindaco.
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