La provincia di Brescia potrebbe perdere altri pezzi di territorio. Dopo i comuni del Garda, Magasa e Valvestino, pronti ad andarsene in Trentino, anche in Valle Camonica si è aperto un fronte di paesi pronti a fare il "salto". Breno e Ceto minacciano infatti di avviare presto la procedura; per ora è solo una minaccia, come spiega il sindaco di Breno Sandro Farisoglio, ma “se non cambiano le condizioni in cui ci troviamo ad operare non potrò non chiamare i miei concittadini a decidere che cosa fare”. Per i comuni di confine (con le province o le regioni a statuto speciale) si tratta infatti di fare i conti con paesi a poche centinai di metri che godono di risorse ben maggiori mentre da questa parte si è costretti a fare i salti mortali per far quadrare i bilanci, dovendo lottare ogni giorno con tagli. “Nel bilancio 2010 ci siamo trovati con 150mila euro in meno” spiega Farisoglio. Senza contare i vincoli del patto di stabilità. Insomma, questi paesi non possono competere con i “ricchi” vicini in grado di offrire vantaggi fiscali e migliori servizi e il rischio (già in atto) è vedere i propri residenti trasferirsi in lidi migliori. A meno che nel frattempo non intervenga qualche buona notizia dal federalismo fiscale, l’eterna promessa che – però – vista la situazione politica nazionale, rischia di slittare ancora una volta.
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