E’ in corso dalle 14.30 il Consiglio di sorveglianza di A2A, nel quartier generale di Brescia. La riunione, presieduta da Graziano Tarantini, punta a individuare una strategia comune per affrontare la questione Edison, di cui la multiutility lombarda detiene una quota del 20%. Considerando soprattutto i paletti dell’indebitamento di A2A, l’unica vera soluzione percorribile è la cessione della quota ai soci francesi di Edf, dal momento che la multiutility bresciana non ha le forze patrimoniali necessarie per rilevare a sua volta la quota transalpina (ammesso che sia in vendita). Il presidente del Cdg, Giuliano Zuccoli, dal canto suo, cerca di prendere tempo e sa che un rally azionario di fine anno potrebbe giocargli a favore: ora che il titolo vale 0,948 euro e’ infatti fin troppo chiaro da che parte stia il manico del coltello. A meno di un’improbabile offerta d’acquisto a premio, per i bresciani vendere a Edf significherebbe infatti liquidare la posizione accollandosi una scomoda minusvalenza. Tuttavia, il tempo stringe: in mancanza di un accordo tra i soci alla scadenza dei patti di Edison, prevista per meta’ settembre 2011 (ma la disdetta va data almeno 6 mesi prima), si andrebbe inevitabilmente verso un’asta competitiva, ipotesi che ancora una volta vedrebbe i francesi contare su una posizione di forza.
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