Proprio mentre nella multirazziale Francia di Sarkozy si sta approvando la legge anti-burqa arriva da viale Piave una proposta diretta alla Loggia: vietare anche a Brescia di indossare in pubblico veli che coprano colpletamente il volto.
A chiederlo è il Comitato Quartiere Sicuro di viale Piave, che raggruppa circa 800 residenti nel quartiere ed ha raccolto con questa motivazione circa 150 firme in due giorni. La portavoce del comitato è Sara Balsamo, che ricorda che il divieto del burqa è espressamente indicato nell\’ordinanza sicurezza della Loggia, ma non è mai stato applicato. Si tratta di razzismo? Per nulla, secondo la Balsamo, che considera invece questa "lotta" una chiaro segnale di integrazione, oltre che una misura di sicurezza: «Rispettare religioni e culture straniere è un dovere, ma l’approccio deve essere bilaterale. Come una donna italiana non si permetterebbe mai di entrare in moschea in bikini o con le scarpe, così una musulmana dovrebbe frequentare i luoghi pubblici a volto scoperto. Chiediamo semplicemente che le persone siano identificabili».
a.c.
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