Poi alcuni uomini e donne, allinizio in pochi, si organizzarono nelle prime formazioni partigiane che trovarono nelle nostre montagne, nelle campagne, nelle città una solidarietà diffusa e crescente.
Sempre più italiani ritrovarono lorgoglio di essere uomini e donne liberi di combattere o sostenere chi stava dalla parte giusta.
Furono due anni difficilissimi, di guerra dura, aspra e cattiva, ma alla fine gli italiani che avevano deciso di prendere le armi per difendere la libertà diventarono il punto di riferimento ideale per la rinascita del Paese.
Ecco perché quando ho sentito le offese e gli insulti nei confronti del sindaco della città mentre interveniva alla manifestazione di Piazza Loggia mi sono rattristato.
Il 25 aprile è il momento di unità della nazione, è il giorno che ricorda i partigiani e i cittadini che combatterono per ridare onore alla nostra Patria offesa, umiliata e soggiogata.
La Resistenza è il meglio della nostra tradizione, una tradizione di solidarietà, di giustizia, di libertà. Il giorno che la ricorda non può essere quello delle offese e degli insulti, che non possono essere giustificati neppure se la Giunta di Brescia ha utilizzato questo anno di governo della città per dividere e non per unire.
Giorgio De Martin
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