Cgil contro il sindaco di Adro: “Spende soldi pubblici per campagne private contrarie alla Costituzione”
“Fino a che punto è legittimo spendere denaro pubblico per sostenere campagne private contrarie alla Costituzione?” Questa la domanda provocatoria che la Camera del Lavoro vorrebbe porre alla collettività dopo aver appreso che il sindaco di Adro, il leghista Oscar Lancini, ha fatto ricorso in Cassazione per le sentenze di primo e secondo grado che hanno condannato il Comune a pagare l’intera somma del contributo affitto chiesto da oltre 10 ricorrenti sostenuti dalla Camera del lavoro di Brescia, dalla Fondazione Piccini e dall’Asgi, l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione.
La vicenda risale al 2010, quando il Comune di Adro aprì un bando per il contributo affitti che escludeva i cittadini extra Ue. Dopo un primo ricorso fatto dalle associazioni, il Comune fu obbligato a modificare il regolamento e a riaprire il bando ma non ha poi mai pagato materialmente i contributi, appellandosi al fatto che la sentenza gli imponeva di riaprire il bando ma non di pagare i contributi. Inevitabile una nuova serie di ricorsi, fino alla conclusione del luglio scorso.
Ora il nuovo ricorso, per il quale il Comune ha già deliberato 3.500 euro di spese legali, escluse quelle per le eventuali spese processuali. “Fino ad oggi il Comune ha già dovuto pagare diverse migliaia di euro in spese legali e per di alcuni brani di una sentenza di condanna su due quotidiani locali – si legge in una nota della Camera del lavoro di Brescia -. È opportuno ricordare che se il Comune di Adro avesse fatto richiesta del fondo affitti regionale, questa vicenda non sarebbe nemmeno iniziata. Di tutto questo il sindaco è cosciente ma insiste nel voler proseguire le sue campagne private a spese della collettività”.