Nitrati, l’Europa allarga le maglie. Confagricoltura: passo in avanti, ma non basta
Il Comitato Nitrati – organo tecnico della Commissione Europea – ha espresso il proprio parere favorevole alla richiesta italiana di deroga ai limiti di utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento nelle zone vulnerabili ai nitrati. La deroga consentirà alle aziende che vorranno aderire il superamento del limite massimo di azoto per ettaro di origine zootecnica fino a 250 kg/ha/anno, nel rispetto di determinate condizioni. L’accoglimento dell’istanza giunge alla fine di un lungo processo di verifica delle motivazioni addotte e a seguito della richiesta della stessa UE di revisione dei Programmi d’Azione delle Regioni del bacino padano-veneto.
Per Confagricoltura Lombardia – sottolinea una nota – rimane valida la convinzione che il “problema nitrati” si possa risolvere attraverso una molteplicità di azioni tra loro integrate che coinvolgano il ricorso alla deroga, il reperimento di terreno, la cessione di reflui in convenzione e la dotazione di impianti di trattamento degli effluenti. Per favorire tali strategie – prosegue il comunicato – occorrono tuttavia strumenti normativi e finanziari al momento non completamente definiti (con specifico riferimento all’attesa revisione del D.M. 7 aprile 2006 e alla mancata dotazione finanziaria del Piano Strategico Nazionale Nitrati); in tale ottica va quindi formulata una disciplina organica che comprenda l’utilizzazione agronomica del digestato nonché la revisione delle zone vulnerabili, la semplificazione degli adempimenti e un chiarimento normativo definitivo che consenta senza ostacoli la cessione degli effluenti e il loro impiego per la valorizzazione energetica. Occorre quindi – conclude Confagricoltura Lombardia – che gli obiettivi delineati dall’accordo Stato-Regioni dello scorso 5 maggio vengano urgentemente perseguiti, anche alla luce di un quadro generale che vede concorrere in misura sostanziale all’inquinamento delle acque il settore della depurazione delle acque reflue civili e industriali.