▼ Provincia, dopo il voto via alle consultazioni: il centrodestra avanti da solo?
(a.t.) Sono ore di discussioni febbrili, all’interno dei partiti bresciani, dopo le elezioni provinciali che hanno consegnato la maggioranza di Palazzo Broletto al centrodestra (nove consiglieri a sette), rompendo l’equilibrio degli ultimi anni (otto a otto). E forse anche la gestione unitaria dell’ente.
Da lunedì il presidente Moraschini (indicato da Fdi, ma gradito anche a Pd e alleati) convocherà – separatamente – i rappresentanti delle due coalizioni che lo hanno sostenuto. E l’obiettivo – secondo indiscrezioni – sarà quello di confermare la situazione attuale, quella del sostegno bipartisan, anche per poter proseguire il proprio lavoro senza una vera opposizione.
Nell’occasione il presidente presenterà ai partiti anche alcune delle priorità dei prossimi anni (su alcune la condivisione è pacifica, su altre – tra cave e ciclo idrico – molto meno) e chiederà loro di “starci”. Poi si aprirà la scottante questione delle deleghe ai consiglieri (i vecchi assessorati) e su quelle potrebbe consumarsi la vera rottura.
Già nell’ultimo mandato, infatti, l’ago della bilancia delle deleghe pendeva già prima leggermente verso il centrodestra. Ma ora Fdi, Lega, Fi e civica potrebbero chiedere molto di più, obbligando il presidente ad accontentarli e il centrosinistra ad adeguarsi o a rompere. Nell’alleanza, va detto, ci sono falchi e colombe, ma la tentazione di tornare a una provincia di centrodestra è diffusa. Il rischio è però quello di un inasprimento dei rapporti che potrebbe avere conseguenze anche sulle comunità montane, che oggi sono tutte guidate da maggioranze bipartisan.