🔴 Spiedo con uccelli, la polemica rischia di arrivare alla Commissione europea
Rischia di arrivare in Europa il caso della legge lombarda sullo spiedo, che di fatto concede l’utilizzo di uccellini a patto che non siano acquistati ma donati spontaneamente da chi li caccia.
Dopo la decisione del governo di non impugnare la normativa della Lombardia, infatti, un gruppo di associazioni animaliste (Associazione Vittime Caccia, Cabs, Legambiente Brescia, Enpa, Gaia, Go,Gruppo Intervento Giuridico, Lac, Lav, Leal, Leeida, Pro Natura e Wwf Lombardia) ha deciso di passare all’attacco.
In un comunicato, infatti, gli animalisti che le disposizioni della Legge 12 “appaiono costituzionalmente illegittime, in quanto contrastanti con gli standard di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema posti dal legislatore statale nell’esercizio della competenza esclusiva ex art. 117, comma 2, lett. s), Cost., in materia, rispettivamente, di protezione della fauna selvatica omeoterma e di prelievo”. La legge lombarda, inoltre, non fornbisca “adeguati strumenti per impedire che i ristoratori vendano uccelli di provenienza illecita in aggiunta a un limitato numero di esemplari regolarmente certificati”. Da qui la richiesta di impugnazione della legge regionale davanti alla Corte Costituzionale e l’annuncio di una “denuncia alla Commissione europea”.
“La cessione a titolo gratuito di una piccola quantità di uccelli selvatici uccisi da ciascun cacciatore è una panzana: in realtà si creerà un enorme mercato nero con il pagamento sottobanco degli uccelli ceduti, attaccano gli animalisti, che stimano “l’uccisione di 600.000 uccelli protetti nelle sole valli bresciane”. E la successiva “minaccia”: “Ristoratori e altri esercizi commerciali che decideranno di preparare lo spiedo o vendere uccelli selvatici morti, si preparino ad affrontare processi e a pagare gli avvocati per la loro difesa”.
“Siamo all’assurdo”, ribatte il consigliere regionale Barbara Mazzali (con il bresciano Floriano Massardi ha promosso il provvedimento), che se la prende in particolare con la stima dei 600mila volatili protetti uccisi nella sola provincia di Brescia. “Una cifra del genere, completamente scollegata dalla realtà, può dimostrare solo due cose – attacca – o le associazioni animaliste non hanno la minima idea di quello di cui stanno parlando o sono in malafede e danno numeri che sanno che sono falsi. In entrambi i casi è una cosa grave, anche perché stiamo parlando davvero di cifre non leggermente arrotondante, ma che proprio non sono possibili: non sono numeri, danno i numeri! Chiediamo quindi le queste associazioni citino la fonte da cui hanno preso queste informazioni, di solito è buona norma farlo. E’ il momento di essere seri – conclude Mazzalòi – La legge lombarda sullo spiedo è così equilibrata che lo ha capito addirittura un Governo da sempre vicino agli animalisti. Dare dati sbagliati non cambierà le cose”.