Nuvolera, con il restauro del campanile compare un antico orologio
Il restauro del campanile della Chiesa di Nuvolera è al centro dell’attenzione ormai da alcuni anni. Gli ultimi due parroci (in un primo momento don Luciano Salvi, che ora ha terminato il suo incarico, e, in seguito, il suo successore don Angelo Perlato, attualmente in carica) si sono resi conto delle condizioni di conservazione assai precarie e si sono impegnati per avviare il suo recupero e la necessaria messa in sicurezza. Un percorso di indubbio rilievo e anche molto impegnativo nella sua realizzazione che ha comunque “regalato” una grande sorpresa.
Sul lato nord del campanile i lavori realizzati dal restauratore bresciano Leonardo Gatti e dal suo staff hanno infatti portato alla luce un antico orologio in marmo del quale nessuno conosceva l’esistenza. La struttura era in parte ricoperta da uno strato di intonaco, applicato nel corso degli anni durante le modifiche apportate alla chiesa. Grazie ad un intervento certosino e alle meticolose tecniche adottate, l’intonaco è stato completamente rimosso ed ora le quattro imponenti pietre che lo compongono sono tornate alla luce.
Attualmente l’orologio è privo delle lancette e del meccanismo meccanico, ma la sua scoperta rappresenta comunque un fatto di indubbio rilievo a livello storico-culturale per tutta Nuvolera e non solo. Una precisa conferma in questo senso è giunta anche dalla donazione a fondo perduto di 20.000 euro messa a disposizione per la realizzazione della complessa opera dalla Fondazione della Comunità Bresciana, ancora una volta in prima fila nel recupero del patrimonio storico ed artistico della nostra provincia.
L’intervento sul campanile è stato autorizzato dalla Soprintendenza di Brescia, che ha seguito passo dopo passo i lavori di restauro che sono stati realizzati dallo staff di Leonardo Gatti e sono stati affidati alla direzione dell’architetto Giuseppe Maioli. In questo senso il tutto ha preso spunto dalla prioritaria necessità di mettere in sicurezza la struttura muraria. Risultato raggiunto grazie al fissaggio e al consolidamento di tutte le pietre e delle tracce d’intonaco antico.
Nel momento di dare il via al meticoloso intervento di restauro il campanile di Nuvolera si presentava ricoperto, almeno in parte, da alcuni strati di intonaco di colore e granolumetria differenti collocati durante vecchi interventi di manutenzione o restauro. A rendere il tutto ancora più complicato c’era poi la presenza di arbusti e licheni che avevano ormai invaso la struttura con la loro pluriennale presenza, compromettendo la stabilità delle pietre a vista, provocandone il movimento e causando pure alcune cadute assai pericolose per la sicurezza dei passanti.