Fondazione Brescia Eventi, la presidente Bontempi: la nostra sfida è Etica
(a.tortelli) La storia della Fondazione Provincia di Brescia Eventi parte dal 2011. Ma da quel giorno molte cose sono cambiate. L’ente controllato al 100 per cento da Palazzo Broletto, infatti, ha dovuto attraversare gli anni del rodaggio e quelli – incerti – della riforma delle Province voluta da Del Rio. Per poi essere rilanciato dal nuovo presidente della Provincia Pier Luigi Mottinelli, che nel 2015 ha deciso di cambiarne la natura trasformandola da semplice ente patrocinatore a braccio operativo dell’ente per tutte le iniziative culturali, turistiche e formative.
Per farlo Mottinelli ha scelto di affidarsi a una squadra di volontari di comprovata esperienza (Michela Faustini, Domenico Pedroni ed Emanuele Rossi), al cui vertice ha collocato Nicoletta Bontempi, giornalista – e madre di due figli – che da sempre opera nel settore della comunicazione e della cultura. Il suo mandato si è aperto a fine 2015 e scadrà insieme a quello del presidente del Broletto, tra il 2017 e il 2018. Ma dopo un anno è già tempo di (primi) bilanci…
DOMANDA Presidente Bontempi, nel primo anno di piena operatività su cosa vi siete concentrati?
RISPOSTA Le iniziative sono state numerose. Per la parte turistica, non potevamo non collegarci al grande evento del 2016: il ponte di Christo. Abbiamo organizzato un partecipatissimo concorso fotografico in collaborazione con Nikon e l’iniziativa Sette itinerari verso il Ponte, con altrettante visite guidate dalle zone della provincia a Sulzano. Mentre sul fronte delle esposizioni a Palazzo Martinengo, vorrei evidenziare in particolare la personale del pittore Giulio Mottinelli. Il nostro fiore all’occhiello, comunque, è stato Etica Festival: 19 eventi sul territorio su un tema importante e apparentemente complicato, quello dell’etica, che si intreccia con diversi momenti della nostra vita: dal cibo alla musica. Noi abbiamo cercato di declinarlo in collaborazione con i Comuni, sviluppando il legame con i territori. A decretare il successo dell’iniziativa non sono stati soltanto i numeri della partecipazione, ma anche il fatto che i costi siano stati coperti per circa un terzo dai Comuni stessi. E per il 2017 ci sono arrivate diverse richieste aggiuntive…
D In molti ritengono che le istituzioni culturali oggi ragionino troppo in ottica cittàcentrica. Lei che ne pensa?
R Nel Bresciano ci sono realtà come il Vittoriale e i siti Unesco della Valcamonica, solo per citarne un paio. Non credo esista solo la città, né penso sia giusto ragionare nell’ottica della contrapposizione tra Brescia e le periferie. Dalla collaborazione con il capoluogo possono nascere iniziative che portano benefici all’intera provincia: noi lavoriamo in questa direzione e così abbiamo fatto di recente con il Teatro Grande, portando le eccellenze dello stabile cittadino in otto Comuni.
D Il vostro primo anno ha coinciso con il terremoto della riforma delle Province. Qual è il suo bilancio di metà mandato?
R Di certo ci siamo dovuti confrontare con la difficoltà iniziale di ricostruire l’immagine dell’ente, perché nella percezione collettiva le Province erano state completamente cancellate. La nostra era in qualche modo una missione etica e penso che ci siamo avviati sulla strada giusta. Cito, ad esempio, la giornata delle buone pratiche con cui abbiamo chiuso il Festival, in cui ogni realtà territoriale è stata chiamata a portare le proprie esperienze concrete: credo che ci sia molto bisogno, oggi, di buoni esempi a cui fare riferimento.
D Su cosa avrebbe voluto puntare di più?
R La formazione, ma ci stiamo lavorando. E’ in fase avanzata la realizzazione di un progetto che punta a formare destination manager: figure capaci di raccontare e valorizzare il territorio bresciano fuori e dentro i confini della nostra provincia.
D – Quali sono i vostri piani per il 2017?
R Ripartiremo da Etica Festival, che rilanceremo con nuove iniziative. E proseguiremo la collaborazione con Fondazione Teatro Grande, avviata nel corso di dicembre 2016, con concerti orchestrali sul territorio. Mentre per Palazzo Martinengo l’obiettivo è valorizzare il contenitore con un piano organico. Ma non credo nei proclami: presenteremo le nuove iniziative quando saranno pronte. Conto sul fatto che il presidente Pier Luigi Mottinelli e il capo di gabinetto Ambrogio Paiardi, con cui abbiamo la massima comunanza di vedute, continuino a supportarci come hanno fatto fino ad oggi. Ma soprattutto sul contributo del territorio e di tutte le forze vive che vi operano: chi ha dei progetti può contattarci tramite il nostro sito, li ascolteremo volentieri.