Grande Nord, arriva l’ex sindaco sceriffo di Rovato Roberto Manenti
Il nuovo movimento politico Grande Nord, guidato dall’imprenditore milanese Roberto Bernardelli e dall’ex deputato leghista Giulio Arrighini, fa campagna acquisti in vista dei prossimi appuntamenti elettoriali per la Regione e per il Parlamento.
L’ultima adesione “eccellente”, infatti, è quella dell’ex sindaco di Rovato, e attuale presidente del consiglio comunale, Roberto Manenti. Una figura molto discussa – ma anche con un forte seguito elettorale – nella contesa politica rovatese.
Manenti salì alla ribalta delle cronache anche nazionali per essersi proclamato “sindaco sceriffo”, con tanto di ronde sul territorio (la leggenda metropolitana rovatese vuole che si aggirasse per il paese anche in tuta mimetica), e per le sue originali ordinanze, come quella con cui vietò a tutti i non cristiani di avvicinarsi a più di 15 metri dai luoghi di culto. A suscitare l’attenzione dei media anche i suoi consigli comunali convocati in notturna (3.37 e 5.07 di mattina, dove i sette minuti sarebbero quelli dell’alzabandiera) e le polemiche seguite al licenziamento di una dipendente comunale “perché terrona” (così titolarono i giornali dell’epoca, anche se il caso poi finì nel nulla). Ma il suo nome è legato anche a una complicata vicenda processuale per una presunta violenza sessuale su una 19enne rumena (Manenti fu condannato e poi prescritto in Appello).
Fu sindaco di Rovato dal 1993 al 2002. Nella seconda tornata venne rieletto con un monocolore leghista (partito da cui poi fu espulso) conquistando il 52 per cento dei voti. Di recente Manenti non ha nascosto di essere pronto a ricandidarsi a sindaco di Rovato.