▼ Giacomo Bozzoli in fuga: il 30 era in un hotel della Spagna, poi è sparito
Giacomo Bozzoli, la compagna Antonella Colossi (41 anni) e il figlio di 9 anni sono scomparsi. Dal 23 giugno nessuno ha più notizie di loro e da ieri le autorità di Polizia di tutto il mondo sono alla ricerca del 38enne, condannato in via definitiva per l’omicidio dello zio Mario.
Al momento è difficile ipotizzare dove siano i tre (e se siano davvero insieme), ma – stando a quanto riportano diverse fonti – il 30 giugno (poche ore prima della sentenza e del fatto che i Carabinieri si presentassero ai cancelli di casa sua) Giacomo si trovava ancora in uno dei paesi dell’area Shenghen, in un hotel della Spagna.
Le circostanze della sua sparizione – i tempi della partenza, i cellulari lasciati a casa e l’assenza di indizi apparenti sul tragitto – fanno comunque ipotizzare che il viaggio fosse stato programmato da tempo. Il suo passaporto, certo, era scaduto. Ma non è detto che Giacomo si trovi ancora in Europa, perché nel frattempo potrebbe aver acquisito una nuova cittadinanza (magari per affari a Malta o a Cipro) e quindi un nuovo passaporto.
Di certo a Giacomo, nonostante il crac dell’azienda di famiglia e le spese per il processo, le risorse non mancano: viveva in una costosa villa a Soiano del lago e guidava una Maserati il cui prezzo, da listino, parte da 110mila euro. E con il denaro a sua disposizione potrebbe anche aver ottenuto una nuova cittadinanza (Malta, Cipro, etc), magari per dirigersi in uno in quegli Stati del mondo in cui l’estradizione verso l’Italia è materia quasi impossibile (Seychelles, Capo Verde, Namibia, Madagascar, Nepal, Cambogia, Malesia, Giamaica e Belize, Emirati Arabi Uniti).
Per gestire la latitanza, comunque, il 38enne ha bisogno di molto denaro (in nero o su conti intestati a persone a lui non riconducibili), di cellulari puliti e forse anche di un appoggio logistico. Resta da capire se l’uomo sia ancora in contatto con i suoi legali, come ipotizzato da Bresciaoggi. Nel frattempo, il padre della compagna – attraverso il Giornale di Brescia – ha lanciato un appello pubblico: “Mi auguro che il compagno di mia figlia si costituisca al più presto per il bene suo ma soprattutto per quello di mia figlia e del mio nipotino”, ha detto.