La giustizia farà il suo corso. Ma nel frattempo in paese ci sono due partiti ben distinti e non saranno le elezioni a decretare il vincitore. Da una parte, infatti, c’è chi sostiene che si sia trattato di un atto di crudeltà gratuita, dunque da sanzionare, dall’altra chi definisce eccessivo l’intervento della magistratura, perché è stato ucciso un animale infestante, uno di quelli contro cui le autorità continuano a definire nuovi piani e che fino a pochi anni fa si veniva addirittura pagati per ammazzare.
Sta di fatto che un 72nne di Orzinuovi – secondo quanto riferisce Bresciaoggi – finirà a processo con l’accusa di maltrattamento e uccisione di animali. Il caso è quello scoppiato nell’ottobre dello scorso anno, quando un uomo era stato filmato da un passante mentre uccideva a bastonate una nutria che si aggirava tra le bancarelle del mercato di piazza Vittorio Emanuele II.
Gli animalisti, quindi, avevano presentato un esposto alla Procura, invocando la violazione dell’articolo 544 del Codice penale che punisce “chiunque maltratta o uccide un animale”. E le forze dell’ordine avevano velocemente rintracciato l’autore del gesto.
Nelle scorse ore la nuova svolta. Il sostituto procuratore ha firmato il decreto di citazione a giudizio nei confronti del 72enne perché – riferisce sempre Bresciaoggi – “per crudeltà e senza necessità, colpendolo ripetutamente con calci e un bastone, cagionava la morte di un esemplare di nutria”. L’uomo comparirà per la prima volta in tribunale il 16 ottobre 2025. Rischia fino a due anni di reclusione e una multa fino a 45mila euro.
In Provincia di Piacenza, a Rottofreno, per ogni nutria uccisa si incassano 300 euro (e lo stesso accadeva nel Bresciano). A Orzinuovi, oggi, si rischia il carcere. Al di là del merito della questione e di chi abbia ragione, i cittadini chiedono certezze.
