▼ Cinghiali, Coldiretti: a Brescia danni per un milione di euro all’anno

“La richiesta è che venga adottato un piano strategico di abbattimento di questi animali – precisa la presidente Laura Facchetti -  che deve prevedere l’armonizzazione da parte di tutte le regioni - coordinate agli enti - che possano gestire in modo significativo questa problematica. Non si parla solo di coltivazione in campo o allevamento, ma anche della salute e sicurezza dei cittadini, gli incidenti con feriti a causa della fauna selvatica in tutta Italia lo scorso anno sono stati 170, è un fenomeno che è fuori controllo e che deve essere ristabilito al più presto”.

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Cinghiale, foto generica da Pixabay

Ammontano a circa 1 milione di euro i danni provocati in un anno dai cinghiali nelle campagne bresciane con assalti e raid che distruggono raccolti, produzioni, pascoli, e costringono gli agricoltori a intervenire per ripristinare quanto rovinato, adoperarsi periodicamente per fare manutenzione agli strumenti installati per cercare di fermare le incursioni, oltre che fronteggiare le perdite di produzione, di quote di mercato e redditività.

È quanto stima Coldiretti Brescia in occasione della protesta in piazza Duca d’Aosta a Milano con migliaia di agricoltori da tutta la regione, che si sono radunati di fronte a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio Regionale, per denunciare con le loro dolorose esperienze una situazione che sta provocando problemi sanitari, sociali, economici e ambientali. Al loro fianco anche sindaci ed esponenti delle istituzioni territoriali.

“La richiesta è che venga adottato un piano strategico di abbattimento di questi animali – precisa la presidente Laura Facchetti –  che deve prevedere l’armonizzazione da parte di tutte le regioni – coordinate agli enti – che possano gestire in modo significativo questa problematica. Non si parla solo di coltivazione in campo o allevamento, ma anche della salute e sicurezza dei cittadini, gli incidenti con feriti a causa della fauna selvatica in tutta Italia lo scorso anno sono stati 170, è un fenomeno che è fuori controllo e che deve essere ristabilito al più presto”.

Il problema dei cinghiali, che si somma ai danni provocati da altre specie selvatiche o invasive con cui gli agricoltori quotidianamente sono costretti a fare i conti, si è aggravato di anno in anno. Al presidio nel capoluogo lombardo – spiega Coldiretti Brescia  – è stata allestita un’esposizione con alcune delle produzioni agricole maggiormente attaccate da questi ungulati: dal fieno, la cui qualità è compromessa dall’andirivieni di questi animali sui prati, al mais, le cui semine vengono decimate se non azzerate; dalle patate ai piccoli frutti che sono ricercati come cibo, ma anche il riso che viene schiacciato dal loro passaggio, le vigne dove le piantine più piccole vengono sradicate mentre il frutto maturo viene mangiato. Danni si registrano anche negli uliveti con i cinghiali che scavano vicino alle radici delle piante, pregiudicandone la tenuta.

“L’obiettivo della mobilitazione – precisa  Laura Facchetti, presidente di Coldiretti Brescia – è far applicare subito a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica”.

Senza dimenticare che i cinghiali hanno una responsabilità fondamentale per la diffusione della Peste Suina Africana (Psa) la malattia, non trasmissibile all’uomo, che mette in pericolo gli allevamenti suinicoli e con essi un intero settore che in Lombardia vanta produzioni di eccellenza come le DOP salame di Varzi, salame Brianza e salamini alla cacciatora, tipicità locali come il salame tradizionale cremonese e riveste un ruolo fondamentale per la realizzazione di grandi campioni del made in Italy come il prosciutto di Parma DOP e il prosciutto San Daniele DOP.

Ma gli animali selvatici mettono a rischio anche la sicurezza delle persone, attraverso incursioni sempre più frequenti nei centri urbani, causando schianti e incidenti su strade e autostrade. La riparazione delle recinzioni danneggiate o l’installazione provvisoria di reti elettrificate servono a poco o a nulla – sottolinea la Coldiretti – mentre l’impatto ad alta velocità di un’auto o di una moto contro la massa di un cinghiale adulto può avere conseguenze fatali e drammatiche per conducenti e passeggeri. Quelle dell’alba e del crepuscolo sono le ore più a rischio.

Laura Facchetti, foto da Coldiretti
Danni dei cinghiali, foto da Coldiretti
Danni dei cinghiali, foto da Coldiretti

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