La battaglia per smettere di fumare non è persa in partenza. E il servizio pubblico può fornire ai cittadini un aiuto decisivo per farlo. A costi davvero contenuti (parliamo di un poche decine di euro) e con l’eventuale supporto di farmaci tanto efficaci quanto poco conosciuti. Ma soprattutto con percentuali di successo che si aggirano attorno al 50%.
SMETTERE DI FUMARE CON I CENTRI ANTIBAGISMO: COME FUNZIONA?
Accedere al percorso definito dal servizio pubblico è molto semplice. Basta prendere contatto con uno dei Centri per il Trattamento del Tabagismo dell’ASST degli Spedali Civili di Brescia (trovate i riferimenti in calce a questo articolo). E – a differenza di quanto può purtroppo capitare a un utente con altri servizi pubblici – il livello di cordialità, disponibilità e attenzione di tutti gli operatori (dall’accoglienza al personale psicologico e medico) è massimo.
IL PERCORSO
Dopo un colloquio preliminare, la prescrizione del medico di famiglia e una prima visita, con il pagamento del ticket (36+36 euro), si accede a un percorso di 6-8 incontri (l’utente può scegliere se individuale o di gruppo, a seconda delle proprie esigenze e attitudini) in cui si alternano colloqui con uno psicologo e con un medico (la referente è la dottoressa Laura Franceschini, specializzata in Farmacologia e Tossicologia Clinica).
L’APPROCCIO
L’approccio è quello cognitivo-comportamentale, che – per dirla in parole povere – cerca di indurre i fumatori a smettere attraverso piccoli “trucchi” pratici e consigli personalizzati su come prendere consapevolezza delle proprie azioni (anche attraverso la compilazione di un diario quotidiano) per poi provare a interrompere l’esigenza e la ritualità del fumo.
IL SUPPORTO FARMACOLOGICO
Ma a supporto – ovviamente previa prescrizione del medico del centro antibagismo – può intervenire anche un farmaco a base di Cistisina (sostanza presente in diverse piante, come il maggiociondolo) dagli effetti “miracolosi”. In sostanza tale preparato (che può provocare insonnia, mal di testa e altri fastidi passeggeri, ma è quasi privo di vere controndicazioni e di interazioni con altri medicinali) va ad agire sui recettori stimolati dalla nicotina, saturandoli e disassociando il “piacere” del fumo dal gesto del fumare. Tradotto: quando si mette in bocca una sigaretta rimane solo il fastidio. Parliamo, dunque, di un’alternativa importante ai preparati a base nicotinica (meno efficaci e più “dannosi”) che è stata introdotta nel sistema sanitario pubblico italiano da pochi anni, ma che in alcune zone del mondo viene utilizzata con successo da decenni. Resta da capire perché tale “soluzione” – che in alcuni casi consente di smettere dopo pochi giorni – sia poco pubblicizzata: su questo ogni persona scegliere la spiegazione che reputa più convincente.
I NUMERI
Nel 2023 i due centri di Ats Brescia (città e Sarezzo) hanno seguito complessivamente 132 persone, con numeri in continuo aumento. I pazienti sono in prevalenza donne se parliamo di under 65 e uomini se parliamo di over.
I CONTATTI
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dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 16.00
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