▼ Caso Synlab, rubati e pubblicati i dati sanitari di migliaia di persone | COSA FARE? COME TUTELARSI?

Gli esperti di informatica e privacy consigliano di scrivere a Synlab per sapere se è tra i pazienti vittime dell'attacco. Per procedere è possibile mandare una Pec all’indirizzo [email protected], chiedendo se i propri dati siano stati sottratti ed eventualmente quali.

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Pirati informatici contro Synlab, elaborazione grafica BsNews

I dati sanitari di migliaia di bresciani e di centinaia di migliaia (forse addirittura milioni) di italiani, probabilmente, sono finiti sul web. E’ quanto successo in seguito all’attacco informatico che per oltre una settimana, dal 18 aprile, ha paralizzato tutti i centri medicali di Synlab, una delle più grandi catene biomedicali d’Europa.

I sistemi informatici sono stati ripristinati e i presidi territoriali (380 in Italia, una 40ina nel Bresciano), come noto, sono tornati ad operare da qualche giorno. Ma – stando a quanto emerso – i dati dei clienti  sarebbero stati pubblicati dai pirati informatici del gruppo criminale russo Black Basta sul dark web: parliamo di referti, esami del sangue o altri esami diagnostici, ma anche di tessere sanitarie.

Secondo quanto avviene solitamente in questi casi, a Synlab i delinquenti avrebbero chiesto un riscatto di milioni di euro, minacciando altrimenti di pubblicare i dati. L’azienda ha spiegato “di non aver intrapreso alcun tipo di negoziazione, né tantomeno di aver pagato un riscatto all’organizzazione cybercriminale responsabile dell’attacco”. E, nella giornata di ieri, i criminali informatici sono passati ai fatti.

COME SCOPRIRE SE I NOSTRI DATI SONO STATI RUBATI E COME AGIRE PER TUTELARSI

Al momento non è noto quanti siano i dati sottratti e pubblicati. Ma Synlab effettuerebbe circa 35 milioni di esami ogni anno e il file pubblicato sul dark web sarebbe di 1,5 terabyte, compatibile con qualche milione di file.

Gli esperti di informatica e privacy consigliano di scrivere a Synlab per sapere se è tra i pazienti vittime dell’attacco. Per procedere è possibile mandare una Pec all’indirizzo [email protected], chiedendo se i propri dati siano stati sottratti ed eventualmente quali. Nel testo, dopo essersi identificati (con il documento o, se non ci si fida visto il precedente, con una formula esplicativa come quella del seguente documento) è opportuno chiedere l’indicazione e la copia dei dati/documenti sottratti e diffusi.

Per chi volesse, segnaliamo che l’esperto di privacy Christian Bernieri ha già pubblicato una bozza di lettera da inviare all’azienda: la trovate a questo indirizzo.

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