Continuano, in provincia di Brescia, le truffe a domicilio ai danni di anziani e soggetti fragili. Negli ultimi giorni i colpi messi a segno sono stati numerosi e in uno, a Calcinato, il bottino è stato di ben 30.000 euro.
I professionisti di questi tipi di crimine utilizzano diversi copioni per entrare nelle case. Uno è quello dei finti tecnici che intervengono per una perdita (come accaduto pochi giorni fa a Rezzato), l’altro è quello del finto amico di famiglia o dei vicini. Uno dei più frequenti è quello del finto avvocato/carabiniere che chiama per annunciare alla vittima che il figlio è stato coinvolto in un grave incidente. Poi il malvivente parla di una cauzione da pagare (opzione che in Italia non esiste nemmeno) e passa all’incasso.
Così è accaduto anche a Calcinato, dove in pochi giorni – secondo quanto riporta il Corsera – sono stati usati due plot diversi. Prima i malviventi hanno contattato un’anziana con la tecnica del figlio arrestato e in pochi minuti sono passati all’incasso, andandosene con 5mila euro tra denaro e preziosi. Poi, nella frazione di Ponte San Marco, hanno inscenato il copione del finto tecnico alle prese con la fuga di gas (accompagnato da un finto agente della Locale) e in questo caso hanno raccimolato un bottino di almeno 30mila euro.
Nei giorni precedenti altri colpi simili erano avvenuti a Rezzato, Desenzano e Montichiari.
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