Ettore Prandini e Laura Facchetti, foto Andrea Tortelli (BsNews.it)
Teatro Micheletti di Travagliato pieno, questa mattina, per la giornata dell’Orgoglio Coldiretti, in cui l’organizzazione guidata da Laura Facchetti (a livello locale) e da Ettore Prandini (a livello nazionale) – in occasione del suo ottantesimo compleanno – ha celebrato la propria storia e le proprie battaglie, dettando l’agenda del settore al Paese. I posti a sedere erano interamente occupati e decine di persone hanno seguito i lavori in piedi.
Ad aprire gli interventi, intorno alle 10.30, è stata Facchetti. “Chiediamo più risorse per il settore e, soprattutto, uno stop a tutti i provvedimenti lo penalizzano”, ha sintetizzato, ripercorrendo tutte le questioni già poste in un’intervista esclusiva al nostro giornale (QUI L’INTERVISTA). Affermando, in tema di orgoglio: “Non è un caso che Coldiretti, per reputazione dopo il Papa e il Presidente della Repubblica”.
Il direttore Massimo Albano – nei panni del moderatore/conduttore – ha ribadito quindi la preoccupazione per le proteste dei trattori delle scorse settimane, che “rompono il patto con la società”, mettendo al centro dell’attenzione temi che poco c’entrano con le priorità del mondo agricolo (“come l’Irpef, che ci tocca pochissimo”) e distraendo così la società dai problemi princiali”. Albano, ancora, ha criticato “la burocrazia che ci sta massacrando” e sottolineato la necessità di comunicare meglio i successi di Coldiretti. Come la cosiddetta legge di orientamento che – tra le altre cose – consente agli imprenditori agricoli di ampliare la propria gamma produttiva per difendere la redditività. E come Campagna Amica: a Brescia – lo ricordiamo – è operativo uno dei 65 mercati coperti presenti in Italia, che richiama ogni anno circa 17mila clienti, a cui si aggiungono i sette mercati itineranti per la provincia.
“Uno dei temi su cui ora Coldiretti focalizzerà il massimo sforzo è certamente la fauna selvatica”, ha quindi aggiunto il direttore, citando le numerose richieste aiuto arrivate dalle aziende, soprattutto quelle collinari e montane. Mentre, per quanto riguarda la battaglia dell’organizzazione contro la carne sintetica, ha puntato l’indice contro le campagne televisive, e non solo, “che portano a pensare che la carne sintetica possa essere una strategia per ridurre l’inquinamento”. “E’ il momento di scendere in campo tutti, la nostra è anche una battaglia culturale”, ha chiosato Albano.
Il momento clou, quindi, è arrivato poco dopo mezzogiorno con l’intervento del presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini. Numerose le questioni che l’imprenditore lenese – interrotto diverse volte dagli applausi – ha posto alla platea.
Il numero uno dell’organizzazione ha iniziato sottolineando l’importanza del rapporto con la base associativa (“i segretari di zona vanno alleggeriti di adempimenti di carattere burocratico, assumendo anche qualche persona in più, in modo che possano dialogare di più con la base”). Poi si è concentrato sul tema dell’Europa, invitando i cittadini a votare “i candidati più preparati, perché per troppo tempo abbiamo mandato a Bruxelles le terze e le quarte file”.
Prandini ha evidenziato come le battaglie di Coldiretti passino in gran parte dalla Ue (“ho preteso che i nostri uffici siano più presenti a Bruxelles e potenziati con figure in grado di interloquire con le istituzioni europee”). Poi è sceso nei dettagli. Numerosi i temi toccati: il grano che arriva da Ucraina e Russia (“va acquistato e stoccato per consegnarlo ai Paesi che ne hanno bisogno, come fa la Cina”), la Pac (“non ha senso una politica pensata quando Covid e guerre non erano nemmeno immaginabili”), il regolamento sugli agrofarmaci (“che ha provocato un crollo della capacità produttiva, determinando l’importazione di prodotti da Paesi che usano molti più farmaci di noi”), l’inquinamento degli allevamenti (“vogliamo estendere al settore avicolo e suinicolo quanto si è già ottenuto per la filiera dei bovini”) e la fiscalità. Ma la questione principale, ha detto, è quella della reciprocità, perché “se imponi regole al mio Paese le stesse normative devono valere per ciò che arriva qui, altrimenti la concorrenza diventa sleale”. Una questione, ha precisato, che vale anche all’interno della stessa Europa.
Quanto al Governo italiano, Prandini ha parlato di rapporti proficui con i ministri Lollobrigida e Giorgetti (“che ci hanno consentito, ad esempio, di mantenere gli sgravi sul gasolio agricolo, un caso quasi unico nel Continente”) e annunciato che la prossima settimana il Governo emetterà un decreto per “sancire il consumo di suolo agricolo pari a zero per i pannelli fotovoltaici”.
Quindi, rivolto ai 500 in sala, il moto d’orgoglio finale. “Di fronte agli ambientalisti che vivono nei centri storici – ha concluso il presidente nazionale di Coldiretti – dobbiamo avere l’orgoglio di tornare a casa, dai nostri figli, e far capire loro che se l’Italia è un’eccellenza sul versante della qualità del cibo è soprattutto grazie al lavoro quotidiano degli agricoltori, che sono le vere sentinelle del territorio”.
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