“Lavoriamo in sanità e vogliamo dignità”, scandiscono in coro le lavoratrici e i lavoratori della Fondazione Richiedei del polo di Palazzolo sull’Oglio che denunciano una cronica e ormai insostenibile carenza di organico, bassi stipendi e turni di lavoro divenuti ormai insostenibili.
Davanti ai cancelli della struttura i sindacati bresciani hanno organizzato un presidio per sensibilizzare la cittadinanza e ribadire rivendicazioni già presentate in Prefettura mercoledì 21 febbraio, nel tentativo di conciliazione che ha portato a fissare la data del prossimo 20 marzo come termine ultimo affinché la Fondazione prenda misure concrete in materia di organici, eroghi un giusto riconoscimento del lavoro di cura e incentivi economici per favorire la permanenza del personale.
“L’alto tasso di turn-over del personale in entrata e uscita si traduce, per chi resta, in turni di lavoro estenuanti, salto dei turni di riposo, ricorso al lavoro straordinario non sempre retribuito. Tutto ciò ha determinato nel tempo la fuga di personale, sostituito con infermieri e fisioterapisti liberi professionisti che stanno determinando un pesante impatto economico sul costo del personale”, spiega Nadia Lazzaroni, segretaria Fp Cgil Brescia con delega alla sanità.
La situazione, sottolineano i rappresentanti delle sigle sindacali schierate a fianco dei lavoratori, compromette la possibilità di garantire agli utenti le risposte ai servizi erogati dalla Fondazione Richiedei, chiamando in causa “tutti gli attori sociali e politici del territorio, dal comune all’Asst”, poiché “tutti sono coinvolti nel farsi carico della responsabilità collettiva della salute pubblica”.
Il tema riguarda dunque da vicino anche l’Amministrazione Comunale che segue il caso, al quale è posta attenzione da parte dei consiglieri comunali di maggioranza e opposizione.