Fa discutere, a Montichiari, il video girato per le strade del paese, nel quartiere Allende, da un giovane cantante locale che sembra inserirsi a pieno nella più provocatoria tradizione rap-trap italiana.
Il filmato – visibile sulla pagina Instagram Trenchkidgs – simula infatti una sparatoria tra gang rivali e anche il testo lascia poco spazio alle interpretazioni con tutto il campionario retorico del racconto trap ormai tradizionale (la strada, l’immigrazione di seconda generazione, la droga, il denaro) e un linguaggio non certo rispettoso delle donne (più volte si sente la parola “troia”). Un videoclip che avrebbe scatenato un certo allarme anche durante le riprese (a causa dello sparo), tanto che sul posto sarebbero intervenute per le verifiche del caso le forze dell’ordine.
Arte? Il racconto di un fenomeno reale? Una moda? Provocazione giovanile? O semplicemente concetti di cattivo gusto? Il filmato ha già un migliaio di Mi piace (circa la metà del totale dei seguaci dell’account) su Instagram e ha avuto ancora maggiore successo su TikTok, segno che sta avendo una notevole diffusione.
Ma tra chi non l’ha gradito c’è anche il sindaco di Montichiari Marco Togni, che sulla propria pagina Facebook ha rilanciato il video con il titolo: “La Montichiari che non vogliamo”.
“Questo video – ha scritto Togni – purtroppo sta girando anche sulle pagine, gruppi e sui profili personali di Facebook. Altri utenti lo hanno già pubblicato. Il video è stato girato nel quartiere Allende. So che è meglio non dare visibilità a certe cose, soprattutto da parte del Sindaco ma ritengo sia opportuno per noi (me compreso) genitori sapere ciò che succede nella nostra comunità. Oggi forse è solo uno dei tanti video fatti in Italia per imitazione di certi rapper o trapper che vanno di moda tra i giovani e mi auguro che a questo ci si limiti oggi e in futuro.
Spesso però capita che si parte da queste cose minori e poi si finisce peggio. Montichiari qualche anno fa è stato luogo di un fatto reale balzando alle cronache nazionali. Pistole, armi, violenza e linguaggio volgare sono cose che noi a Montichiari non vogliamo. Aggregazione, luoghi di ritrovo giovanili, punti comunità, oratori e parrocchiale a Montichiari ci sono, sono attivi e funzionano. L’impegno sociale è massimo. Se poi ci si vuol sfogare e impiegare le tante energie represse; abbiamo spazio per tutti i lavori utili alla comunità che si vogliono fare. Basta chiedere”.
Di certo lo stesso rapper ha rilanciato le critiche del sindaco e gli articoli usciti ad alcuni giornali, che probabilmente gli hanno regalato una visibilità inattesa.