▼ Operatori ecologici, boom di domande a Garda Uno: quasi la metà sono donne
0
Delle 120 domande arrivate, il 46% le ha presentate una donna. Sono le richieste di partecipazione al bando che Garda Uno ha utilizzato, quest’inverno, per reclutare nuovi operatori ambientali.
La scommessa di ampliare l’organico – e di inserire sempre più personale femminile – ha funzionato. Sarà merito delle facilitazioni tecnologiche per la raccolta su cui l’azienda ha investito. E sarà merito anche delle politiche di conciliazione famiglia-lavoro, eppure “Mai come quest’anno ci sono arrivate tante domande. E così tante, in proporzione, da parte di personale femminile”.
A spiegarlo è il direttore del servizio Igiene Urbana di Garda Uno, Massimo Pedercini, che aggiunge: “Sicuramente le assunzioni derivano da un certo ricambio generazionale, ma va anche detto che i servizi si sono moltiplicati – spiega – perché è cresciuto il numero dei Comuni che si sono affidati a Garda Uno per la raccolta differenziata e il servizio di Igiene urbana”. Dello e Offlaga sono tra gli ultimi che hanno scelto di affidare il servizio alla multiutility del Benaco e della Bassa bresciana.
Come tutte le multiutility, anche Garda Uno ha bisogno di persone che gestiscano non solo la raccolta differenziata dei rifiuti, ma l’intero servizio di Igiene urbana. Il bando ha funzionato: di 121 persone che hanno fatto domanda, il 60% è risulta idonea a entrare in graduatoria. Già nel 2024 Garda Uno ha in previsione di assumere 20 dei 60 operatori ecologici in graduatoria.
I primi in graduatoria hanno tutti la patente “C” (quella per guidare i camion), ma tra gli idonei dotati di patente “B” le valutazioni più alte sono quelle delle donne. È la conferma che Garda Uno è percepita come una società per cui c’è interesse a lavorare. Inoltre, la volontà di fornire sempre più “pari opportunità lavorative” tra uomini e donne è uno dei punti programmatici contenuti nell’ultimo Bilancio di sostenibilità.
L’azienda, che ha anche aderito al progetto Green Academy (per formare e avviare al lavoro giovani under 29 che non studiano né lavorano), conferma la propria disponibilità a pagare il corso di patente “C” (camion) a chi fosse disponibile a imparare.