Per l’ennesima volta un cacciatore di Agnosine, in Valsabbia, è finito nella rete dei Carabinieri forestali. L’uomo è ben noto ai militari: nella sua lunga “carriera”, infatti, l’ex capannista ha collezionato diverse denunce che gli sono anche costate la sospensione della licenza.
Stavolta i carabinieri di Vobarno sono arrivati a lui in seguito ad alcuni appostamenti nella zona in cui l’uomo aveva piazzato abusivamente le sue sei reti, all’interno delle quali giacevano – morti – un fringuello e quattro peppole.
Denunciato per furto venatorio, il controllo si è poi esteso alla sua residenza. Qui i militari hanno trovato nove uccelli vivi (tordi bottacci e merli) privi degli anellini di riconoscimento, che sono stati portati al Centro recupero animali selvatici di Valpredina (Bergamo).
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