Anche Confindustria Brescia è finita nella rete dei truffatori informatici. Niente di grave, va precisato, ma l’associazione imprenditoriale ha comunque contribuito a diffondere qualche centinaio/migliaio di e-mail con un allegato malevolo. Per fortuna, pare, senza conseguenze.
Tutto sarebbe partito dall’errore di un dipendente, che avrebbe aperto l’allegato di una e-mail ricevuta in cui si parlava di una presunta fattura (il primo consiglio, come sempre, è quello di non aprire allegati da mittenti sconosciuti o in presenza di elementi sospetti). Tanto è bastato perché il virus infettasse il suo computer e procedesse automaticamente all’inoltro a tutta la sua rubrica.
Confindustria ha successivamente inviato agli stessi contatti una e-mail per metterli in guardia rispetto al problema e al messaggio con tentativo di phishing. L’attacco, in estrema sintesi, consiste nell’invio di mail – talvolta mirate, più spesso massive – che sono mascherate da altro (fatture, richieste da servizi ad abbonamento e via dicendo), ma in realtà contengono software malevoli in grado di autoreplicarsi: l’obiettivo è, nella maggior parte dei casi, quello di raccogliere dati sensibili (a partire da quelli bancari).
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