▼ “Donne schiave, Hitler e bombe fatte in casa”: aspiranti terroristi bresciani davanti ai giudici |*AGGIORNATO
Si è concluso stamane l’interrogatorio di convalida dei due giovani (20 e 22 anni) di origine pakistana arrestati dalla Digos di Brescia con l’accusa di aver propagandato – soprattutto on line – le ideologie e le attività di gruppi terroristici islamisti. I due non hanno risposto alle domande del magistrato, ma hanno fatto dichiarazioni spontanee, negando gli addebiti. Il loro locale ha quindi chiesto i domiciliari, ma il giudice ha deciso di mandarli in carcere.
I due operai – che vivevano in città, in via Milano – per almeno un anno avrebbero infatti diffuso in rete messaggi inneggianti alla jihad e alle teorie religiose più radicali. Inoltre se la sarebbero presa con il mondo occidentale, con le donne (che “devono essere schiave”) e gli omosessuali, arrivando perfino ad esaltare Hitler contro gli ebrei. Secondo gli investigatori, avrebbero dunque dimostrato una convinta adesione ideologica alle posizioni fondamentaliste dell’Islam mediante “incitamenti all’odio razziale, alla lotta armata, al martirio, all’utilizzo delle armi, spesso connotati da razzismo, misoginia, omofobia”.
Ma a preoccupare c’è anche il fatto che – durante le perquisizioni nelle abitazioni dei due – giovani sarebbero anche stati trovate sui computer a loro disposizione tracce circa attività relative alla fabbricazione casalinga di ordigni.