Fa discutere, a Rovato, la decisione del Comune di finanziare la nuova cappella del cimitero Vantiniano, realizzandola – come richiesto dalla Sovrintendenza – secondo i disegni dello storico architetto rovatese e completandone così il progetto originario di inizio Ottocento.
L’opera – che costerà alle casse comunali ben 800mila euro – dovrebbe essere pronta entro sette mesi, dunque prima dell’estate del 2024. Il nuovo sacrario avrà stile neoclassico e verrà costruito in corrispondenza dell’attuale ossario seminterrato, proprio al termine della via interna principale del camposanto. La cappella principale sarà introdotta da un imponente porticato e includerà anche un’aula per le celebrazioni. Un progetto suggestivo, che senza dubbio completa architettonicamente gli spazi del cimitero.
Contro l’opera, con una lunga nota, si è però schierata la lista di minoranza RovatoW, che ha criticato l’entità della spesa e la sua opportunità in momenti di ristrettezza economica.
“Anche da cristiani, praticanti e non, non riusciamo ad accettare che si utilizzino parte dei soldi della vendita della farmacia comunale per la realizzazione di una struttura al cimitero impropriamente ed in modo fuorviante denominata ‘cappella chiesetta’ (costo totale 800.000 euro, al mq 6.000 euro) che non si capisce che funzione abbia, visto che non potrà essere un luogo religioso essendo finanziato dal comune. La funzione del Comune infatti non è quella di costruire chiese”.
“Il nostro sindaco – si legge ancora – continuamente si lamenta che la coperta è corta, ed invece di pensare ai giovani e alle future generazioni con la realizzazione di progetti atti alla loro crescita sociale ed educativa (scuole decorose in primis), sperpera soldi per opere inutili. Non che il culto dei morti non sia importante ma l’attenzione ai vivi dovrebbe essere la priorità”.
“Alcuni consiglieri della maggioranza – continua il testo – asseriscono che l’intervento, anche se non previsto nel programma elettorale, sarebbe stato sollecitato dai loro elettori cattolici e che quindi chi non è d’accordo è ateo e non rientra nella loro cerchia. Praticamente è comunista. La confusione è tanta: 1) la struttura chiamata in modo fuorviante ‘cappella chiesetta’ non potrà essere un luogo di culto!! 2) anche tra chi non è elettore della maggioranza vi sono parecchi cattolici non favorevoli a quest’opera, ma non per questo sono comunisti; 3) proprio questi cristiani si domandano se quei (tanti) denari non potrebbero essere impiegati per risolvere altri problemi di Rovato che non a tirar su una cappella larga 7 metri al costo di 800mila euro”.
