Continua la battaglia del presidio 9 Agosto, che da oltre due anni – nonostante lo sfratto della Loggia e il taglio della corrente – è accampato in piazza Paolo VI, a Brescia, per dire no al progetto di depuratore del Garda a Montichiari e Gavardo.
Dopo la riunione della cabina di regia in Broletto, che ha decretato un passo avanti per l’opera, infatti, i comitati annunciano una mobilitazione senza precedenti, un “No Depuratore Day” che dovrebbe chiamare a raccolta migliaia di persone per fermare l’opera (la data è ancora da decidere).
Ancora i comitati evidenziano che le conclusioni della riunione “contraddicono palesemente l’impegno assunto lo scorso 3 aprile dal Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, al termine dell’incontro tenutosi in presenza con una delegazione del Presidio 9 Agosto”, poiché “in quell’occasione il Ministro aveva concluso assicurando che avrebbe provveduto a convocare quanto prima possibile (…) i rappresentanti di Regione Lombardia, di Regione Veneto e della Provincia autonoma di Trento, ossia dei tre territori interessati, direttamente o indirettamente, dalle opere di rinnovo e di trasformazione degli impianti deputati alla depurazione dei reflui fognari raccolti nella massima parte dei comuni benacensi”.
Una promessa che aveva acceso nei comitati la speranza “di rimettere in discussione i contenuti dell’accordo del 2017, i quali necessitano senza dubbio di una profonda revisione alla luce di un panorama drasticamente mutato, in particolare sotto l’aspetto sociale ed economico”. Così, a quanto pare, non è andata. E per questo gli ambientalisti hanno deciso di annunciare nuove proteste.
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