Gerardo Petruzzelli, il collaboratore scolastico 66enne del liceo Arnaldo al centro delle polemiche, sarebbe stato “obbligato dalla preside a lavarle in parabrezza” e “non si è offerto di pulire l’automobile della dirigente scolastica”, ma “ha ricevuto un chiaro ordine e ha lanciato la spugna a terra”.
A dirlo – con dichiarazioni all’Ansa e poi confermate al nostro sito – è Filippo Cocchetti, avvocato del bidello conosciuto dagli alunni e dagli ex alunni come Jerry (è in servizio nella scuola da 32 anni). Annunciando anche che, con il suo cliente, sta valutando “sia di avviare un’azione giuslavoristica, in termini di mobbing, contro la preside, sia di procedere per diffamazione per quanto affermato dalla dirigente”.
Stando sempre a quanto riferisce il legale, già in precedenza (il 14 settembre) la dirigente lo avrebbe “minacciato di richiami ufficiali” se non avesse svolto alcune mansioni lavorative. “Un modo di fare che – sottolinea l’avvocato – ha influito sulla sensibilità di Gerardo Petruzzelli che da quel momento si è sentito in soggezione”. Un mese dopo quindi, mentre Gerardo si trovava nella sala fotocopie, si sarebbe avvicinata la dirigente “che gli ha ordinato di pulirle i vetri dell’auto in quanto sarebbe dovuta andare all’istituto di Castelcovati, dove è reggente. Al dipendente del liceo Arnaldo – si continua – è stato chiesto, in modo perentorio, di pulire i vetri dell’automobile a causa della resina che cade dagli alberi”.
A quel punto Gerardo avrebbe scagliato con veemenza la spugna a terra e la scena sarebbe stata notata da alcuni studenti e insegnanti. Poi è arrivata la protesta e la versione della preside, che appare molto diversa da quella del collaboratore: Tecla Fogliata, infatti, ha dichiarato che sarebbe stato Gerardo a offrirsi e che la vicenda sarebbe stata poi strumentalizzata da un manipolo di docenti. Ferma nella sua versione, la dirigente ha anche annunciato azioni legali. Mentre docenti e collaboratori, che venerdì saranno in assemblea, hanno diffuso un comunicato con dure critiche a Fogliata.
Con queste premesse – e con versioni delle parti opposte e un clima rovente – appare sempre più probabile che a chiarire da che parte sta la verità siano le aule di un tribunale. Ma certamente la vicenda ha già assunto un rilevante interesse pubblico e rischia di avere ripercussioni anche sullo svolgimento del normale servizio scolastico. Del caso, poi, si stanno occupando tutti i media anche nazionali e questa sera Le Iene potrebbero trasmettere un servizio su quanto accaduto.
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