🔴 Gelmini con Calenda? I fedelissimi bresciani per ora aspettano
(a.t.) Il terremoto politico seguito alla caduta del governo Draghi ha – e avrà – effetti significativi anche per la politica bresciana. L’uscita di scena di Mariastella Gelmini, in particolare, potrebbe ridefinire profondamente gli assetti di Forza Italia, sempre che non intervengano prima dinamiche nazionali a sconvolgere la situazione.
Come noto, nella leonessa, Gelmini era il punto di riferimento degli azzurri: una leadership conquistata sul campo, ma non senza strappi visto che negli ultimi anni più d’uno aveva deciso di andarsene (in primis Giorgio Maione e Fausto Di Mezza, che hanno scelto la Lega) in polemica con le “forzature” dell’ex ministro. Ad oggi sono espressione del gruppo gelminiano il segretario provinciale (Alessandro Mattinzoli, anche assessore regionale) e quello cittadino (Paolo Fontana). Ma per il momento nessuno ha ufficializzato la decisione di seguirla. Il momento decisivo sarà la riunione di fine mese già convocata da Mattinzoli. Ma con i tempi si potrebbe andare oltre.
I fedelissimi bresciani, infatti, aspettando anche di capire per quali lidi dovrebbero lasciare un porto “sicuro” (se pure in calo costante di voti da anni). Al momento, le indiscrezioni nazionali indicano che la Gelmini si starebbe avvicinando ad Azione di Carlo Calenda (guidato a Brescia da Fabrizio Benzoni) – ovviamente con l’accordo di un seggio sicuro per Roma – nel progetto di una federazione di centro alternativa ai due poli. Ma al momento la prospettiva è ancora molto indefinita per tutti (qui un’analisi su cosa comporta il voto anticipato per il nostro territorio).
Quello che appare certo, invece, è che l’uscita di Gelmini rafforza la posizione del gruppo di Adriano Paroli (che ora vede più facile la conferma in parlamento) all’interno del partito bresciano.