La pesca rimane vietata a causa della contaminazione da diossine e altri inquinanti. Ma nei prossimi mesi, a sei anni di distanza del precedente, si terrà un nuovo studio per verificare lo stato di salute delle anguille sul lago di Garda.
Le analisi del 2011 avevano parlato chiaro: le anguille erano la specie più “contaminata” del Benaco. E la nuova indagine del 2013 l’aveva confermato, come quella del 2016, insieme al divieto di pesca commerciale e vendita deciso dal ministero della Salute.
In particolare, su 90 anguille analizzate ben 18 erano risultate contaminate. Ora lo studio si ripeterà su altrettante anguille (suddivise in tre classi di peso) da prelevare a Peschiera: se i risultati dovessero confermare la contaminazione la successiva indagine sarebbe rimandata a dopo il 2030.
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