di Nicola Laffranchi – Come molti sanno uno dei soprannomi del Brescia Calcio, probabilmente quello più conosciuto, è “le Rondinelle”. Forse quello che non tutti sanno è però l’origine di questo appellativo.
Il nome rondinelle risale infatti alla seconda metà degli anni ’20. Era il 1927 quando il Brescia venne sconfitto 11-0 dal Torino in una partita di campionato. Nel match di ritorno, disputatosi sul campo di viale Venezia, i biancazzurri indossarono per la prima volta la splendida e ormai storica maglia con la V bianca su sfondo blu… e vinsero 3-1.
Uno degli spettatori, chiamato dagli amici El Bogia (il pancione) de Santafemia, non appena vide i giocatori del Brescia fiondarsi di corsa verso l’area dei granata esclamò, rigorosamente in dialetto, la seguente frase: “Ma vardé vardé che spetacol; i somea un squadrù de rondene che và a l’ataco en picàda per becàga i còren al Tòr”.
La battuta piacque e arrivò fino alla stampa dell’epoca. Da quel momento “rondene” venne trasformato in “rondinelle” e da lì in poi il soprannome accompagna il Brescia Calcio.
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